Il tribunale di Milano ha posto sotto amministrazione giudiziaria la Giorgio Armani Operations. L'azienda non avrebbe correttamente verificato le condizioni di lavoro delle aziende a cui avrebbe subappaltato la produzione di borse e cinture rivendute per migliaia di euro
La società "Giorgio Armani Operations Spa", descritta come un braccio industriale del Gruppo Armani, è stata posta sotto amministrazione giudiziaria dal tribunale di Milano. Gli inquirenti hanno concluso che l'azienda ha esternalizzato la produzione di alcuni articoli di moda a piccole aziende, attraverso una catena di più subappaltatori, che hanno utilizzato manodopera sfruttata di cittadini cinesi. Queste opifici avevano sede nella periferia di Milano e i titolari sono indagati per caporalato.
Lavoratori pagati tre euro all'ora per borse da 1.800 euro
Gli inquirenti sostengono che i lavoratori venivano pagati 2-3 euro all'ora per 10 ore al giorno fino a sette giorni alla settimana, per produrre borse che venivano vendute ai subappaltatori di Armani per 93 euro, rivendute ad Armani per 250 euro e immesse sul mercato per circa 1.800 euro.
Trovate negli opifici sostanze chimiche e infiammabili custodite in locali non idonei e dall'alto rischio incendio. Secondo quanto emerge dalle indagini, nei capannoni dotati di sistemi di videosorveglianza, i dipendenti mangiavano e dormivano, così la forza lavoro era immediatamente reperibile e disponibile 24 ore su 24.
Uno degli imprenditori cinesi avrebbe stilato anche un elenco di altre grandi aziende della moda per cui il suo opificio ha prodotto cinture in "sub appalto". La Procura sostiene che in questo modo gli opifici avrebbero prodotto decine di migliaia di pezzi, a prezzi totalmente sotto soglia da eliminare la concorrenza".
Armani nega le accuse
La casa di moda Giorgio Armani ha negato le accuse di abuso e in un comunicato ha affermato che: "L'azienda ha sempre messo in atto misure di controllo e prevenzione per ridurre al minimo gli abusi nella catena di fornitura". "Giorgio Armani Operations collaborerà con la massima trasparenza con gli organi competenti per chiarire la propria posizione sulla vicenda", ha scritto ancora l'azienda.