Brasile: destituito il presidente della Camera che avviò l'impeachment contro Rousseff

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Di Eri Garuti
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In Brasile, il presidente della Camera Eduardo Cunha, che aveva dato il via alla procedura per la destituzione di Dilma Rousseff, è stato estromesso dal Parlamento per aver mentito sui suoi conti…

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In Brasile, il presidente della Camera Eduardo Cunha, che aveva dato il via alla procedura per la destituzione di Dilma Rousseff, è stato estromesso dal Parlamento per aver mentito sui suoi conti all’estero.
Ben 450 deputati su 470 hanno scelto di far decadere il mandato di Cunha, alleato del nuovo capo di Stato, Michel Temer.

“Sto pagando il prezzo di aver guidato l’impeachment” ha tuonato Cunha. “Tutti lo sanno e nessuno potrà togliermi questo merito. È il prezzo che sto pagando perché il Brasile si liberi del Partito dei Lavoratori. Questa è la grande verità.”

Prima del voto Ivan Valente, della sinistra sostenitrice di Rousseff, ha dichiarato: “Eduardo Cunha è corrotto e deve essere estromesso per far prevalere la giustizia contro l’impunità. In memoria dello spettacolo deplorevole del voto del 17 aprile per l’impeachment di Dilma Rousseff, lo voglio gridare qui. Fuori Cunha! Fuori Cunha! Corrotto!”

Cunha, che è indagato per corruzione nello scandalo dei fondi neri Petrobras, dopo aver perso le sue prerogative potrebbe essere arrestato.

Dilma Rousseff aveva sostenuto che la procedura di impeachment contro di lei era stata una vendetta di Cunha perché il Partito dei Lavoratori aveva rifiutato di metterlo al riparo dall’indagine della Commissione etica.

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