La "mela" della discordia.

La "mela" della discordia.
Di Sergio Cantone
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Singolar tenzone tra Apple e Bruxelles, in ballo le tasse pagate dalle imprese Usa in Europa. Temono di perdere i privilegi fiscali nell'Ue.

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“Scemenze politiche”: Tim Cook, amministratore delegato di Apple critica pesantamente la decisione di Bruxelles che obbliga il colosso di Cupertino a pagare 13 miliardi di euro al fisco irlandese. Secondo Cook Apple è sottoposta a un tasso fiscale del 26,1 per cento.

L’Ad di Apple, Tim Cook, ha detto alal radio Irlandese RTE che

“È folle, è una delusione. È chiaro che è una questione politica. Non ha nessun fondamento fattuale e nulla a che fare col diritto. È facile verificare il nostro tasso di imposizione fiscale e quante tasse paghiamo. Li mostriamo pubblicamente al mondo intero. Chiunque li può vedere.”

Il CEO del potente gruppo tecnologico chiede al governo di Dublino di fare appello contro la decisione della commissione europea.

Ribatte Margrethe Vestager, commissaria Ue alla concorrenza che:

“Le cifre su cui basiamo le nostre decisioni sono le cifre fornite dalla stessa Apple. E certe cifre che risalgono al 2016 vengono da udienze al senato Usa. Ci sono pochissime cifre di dominio pubblico, sempre che ve ne siano. E la nostra inchiesta non riguarda Apple corporation come tale, ma Apple Sales International e Apple Operation Europe.

Venerdi l’esecutivo di minoranza di Dublino deciderà se ricorrere contro la richiesta della commissione europea. Il passo è controverso infatti molte forze politiche locali chiedono che lo stato irlandese incassi i 13 miliardi di Euro della discordia.

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