Il campione di nuoto statunitense Ryan Lochte e i suoi tre compagni della squadra olimpica Usa si sono inventati la storia di una rapina armata ai loro danni a Rio De…
Il campione di nuoto statunitense Ryan Lochte e i suoi tre compagni della squadra olimpica Usa si sono inventati la storia di una rapina armata ai loro danni a Rio De Janeiro.
Lo ha detto ai giornalisti uno degli inquirenti, chiedendo di restare anonimo. La stessa fonte ha aggiunto che due dei nuotatori, Conger e Bentz, hanno ammesso di essersi inventati la storia.
L’avvocato degli atleti spiega che al momento del fermo di due di loro, all’aeroporto, “c‘è stata un po’ di confusione e un po’ di paura il che non ha permesso di capire cosa stava succedendo”
Il Comitato organizzatore, dopo aver negato ogni commento, prova a sdrammatizzare la vicenda, parlando di “ragazzate”.
“Dobbiamo ricordarci che gli atleti sono ragazzi che volevano divertirsi. Può capitare a tutti di compiere azioni di cui ci si pente. Loro si sono divertiti ma hanno fatto degli sbagli. Questa è la vita, e la vita continua”.
Secondo una ricostruzione i quattro nuotatori hanno forzato la porta dei bagni di una stazione di servizio, accusando poi dei danni un fantomatico rapinatore. A tre di loro, denunciati per simulazione di reato, è stato sequestrato il passaporto.