Brexit: Juncker a euronews "britannici si facciano guidare dal loro buon senso"

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Sulla Russia, "in sei mesi possibile rimozione di una parte delle sanzioni"

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Brexit, le sanzioni alla Russia e soprattutto la crisi greca. Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha incontrato ad Atene il corrispondente di Euronews.

Stamatis Giannisis, euronews: “Signor Presidente benvenuto in Grecia e benvenuto su euronews. In questi giorni gli occhi dell’Europa sono puntati sul Regno Unito. Se gli inglesi dovessero decidere di lasciare l’Unione europea quanto sarebbe dannoso sia per l’Unione che per la Gran Bretagna?”

Jean Claude Juncker, presidente della Commissione europea: “Spero che i britannici si facciano guidare dal loro proverbiale buon senso. Spero che il risultato del referendum non premi la Brexit. Se dovesse finire così sarebbe un male per tutti. Senza la Gran Bretagna, l’Unione è incompleta perché perde il pragmatismo britannico, l’abilità a tenere i piedi per terra e al dialogo di cui i britannici hanno spesso dato prova. L’Unione europea non cambierebbe la sua natura, ma perderebbe un pezzo”.

euronews: “Passiamo alla Grecia ora. Un anno fa, la Grecia era in procinto di lasciare la zona euro. Nei mesi che sono trascorsi cosa è cambiato? E fino a che punto l’Unione europea è soddisfatta del ritmo delle riforme in atto per far ripartire l’economia greca?”

Jean Claude Juncker: “Ho lottato ferocemente per fare in modo che la Grecia rimanesse nella zona euro, ritenendo che né l’Unione europea, né la zona euro possano essere complete senza i nostri amici greci. Che cosa è cambiato? Qualcosa è cambiato a partire dall’estate del 2015 ed è stato scongiurato il pericolo Grexit. E questo è dovuto al fatto che siamo stati in grado, le autorità greche e le autorità della zona euro, di raggiungere un accordo che poi è stato rispettato da entrambe le parti”.

euronews: “Quindi lei è soddisfatto del ritmo delle riforme?”

Jean Claude Juncker: “Non sono mai soddisfatto del ritmo della riforme in nessuno dei 19 paesi della zona euro, ma la Grecia sta facendo uno sforzo enorme. E so che questi sforzi sono visti da molti greci, soprattutto dalla parte più povera della società, come un’ingiustizia. E so che il governo greco e i responsabili della zona euro hanno messo un grosso peso sulle spalle di ogni cittadino greco. E ammiro i greci per il modo in cui affrontano questi problemi. Quindi non sono pienamente soddisfatto, ma sono più soddisfatto di quanto avrei mai potuto immaginare nell’estate del 2015”.

euronews: “Oltre all’austerity, la Grecia ha anche fatto fronte al massiccio afflusso di migranti e rifugiati. L’accordo Tra Unione europea e Turchia sembra vacillare. Esiste un piano B se la Turchia dovesse fare un passo indietro, come minaccia Ankara?”

Jean Claude Juncker: “Quando ero in campagna elettorale tra i mesi di marzo e giugno del 2014 per le elezioni europee ho sempre sostenuto un atteggiamento diverso nei confronti di Grecia, Italia e Malta. Non possiamo lasciare da soli questi Paesi a gestire le conseguenze di un problema globale. E la crisi della migrazione è un problema globale. Quindi dobbiamo sostenere i Paesi di frontiera come la Grecia e lo stiamo cercando di fare con i mezzi a nostra disposizione. Stiamo affrontando molti investimenti, giustamente, per sostenere le autorità greche e penso che l’accordo che abbiamo concluso – quello tra i 28 Stati membri e la Turchia – sta producendo i risultati che attendevamo, perché il numero di rifugiati provenienti dalla Turchia verso le le isole greche è crollato in modo drastico. Quindi questo accordo sta funzionando e mi auguro che tutte le parti coinvolte, e soprattutto greci e turchi, faranno tutto il possibile perché quest’accordo si trasformi in un successo duraturo”.

euronews: “Un altro problema sta interessando l’economia greca è quello dei produttori che soffrono le sanzioni contro la Russia. Non si possono esportare in Russia i prodotti dell’Unione europea secondo le sanzioni imposte da Bruxelles a Mosca quando è iniziata la crisi ucraina. Prevede la possibilità di un miglioramento di questa situazione? La revoca dell’embargo da parte russa o l’allentamento delle sanzioni contro Mosca da parte dell’Unione europea?”

Jean Claude Juncker: “Sono stato a San Pietroburgo la settimana scorsa per partecipare al Forum economico e ho avuto modo di incontrare il Presidente Putin. Sia nel mio intervento che nei miei colloqui con il Presidente russo ho detto chiaramente che devono essere attuati gli accordi di Minsk. Per dirla semplicemente, quanto più saranno attuati tutti gli accordi, tanto meno ci saranno sanzioni. C‘è un’interconnessione, un legame, tra l’accordo Minsk e l’attuazione delle sanzioni. Per il momento è del tutto evidente che nel mese di giugno le sanzioni saranno prolungate. Ma nel corso dei prossimi prossimi sei mesi dovremo verificare se si sono fatti abbastanza progressi nell’attuazione degli accordi di Minsk e questo potrebbe portare alla rimozione di una parte delle sanzioni”.

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