Autobomba colpisce il centro di Ankara Almeno 34 i morti, 125 i feriti.

Autobomba colpisce il centro di Ankara Almeno 34 i morti, 125 i feriti.
Di Euronews
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È salito a 34 morti e 125 feriti il bilancio delle vittime nell’esplosione di un’autobomba ad Ankara questo pomeriggio. Il tribunale di Ankara nel

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È salito a 34 morti e 125 feriti il bilancio delle vittime nell’esplosione di un’autobomba ad Ankara questo pomeriggio. Il tribunale di Ankara nel frattempo ha ordinato il blocco dell’accesso a Facebook e Twitter.

L’attacco è avvenuto nei pressi della centrale piazza Kizilay, non lontano dal luogo dove il 17 febbraio scorso un’altra autobomba ha ucciso 29 persone. Il punto colpito è una stazione degli autobus, vicino a Güvenpark, che era molto affollata in quel momento, e che si trova anche vicino a un tribunale e ai ministeri della giustizia e dell’interno. Secondo la televisione turca l’esplosione avrebbe colpito un autobus che trasportava una ventina di persone, e un testimone ha detto che dopo la deflagrazione si sono sentiti colpi d’arma da fuoco. Un ufficiale della sicurezza, basandosi sui primi rilevamenti, ha puntato il dito sul Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, o – ha dichiarato – “un gruppo affiliato”, ma per ora non ci sono rivendicazioni. L’Hdp, partito politico nato dalla lotta della popolazione curda, ha condannato l’attacco. Il ministro dell’interno Efkan Ala ha annunciato di disporre di prove significative e di aspettarsi una conclusione dell’inchiesta già per domani.

Ricordiamo che l’attacco del mese scorso, sferrato contro un convoglio militare, è stato rivendicato da un gruppo dissidente del Pkk, i Falchi per la liberazione del Kurdistan, che ha affermato di aver colpito per rappresaglia per la situazione a Cizre, città nel sudest della Turchia che è stata per diversi mesi sotto coprifuoco, secondo il governo e l’esercito per stanare i militanti del Pkk, mentre secondo diversi testimoni e organizzazioni di difesa dei diritti umani molte vittime sono civili.

Il gruppo dei Falchi per la liberazione del Kurdistan, nato da una scissione dal Pkk che risalirebbe a più di dieci anni fa, ha minacciato altri attacchi contro le “zone turistiche” della Turchia.

Il primo ministro Ahmet Davutoglu ha convocato una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza.

Dalla scorsa estate la Turchia si trova in stato di massima allerta, in seguito a una serie di violenti attentati, quattro dei quali sono stati attribuiti all’autoproclamato Stato Islamico.

Venerdì scorso l’ambasciata degli Stati Uniti ad Ankara aveva inviato un messaggio ai cittadini americani presenti in Turchia mettendoli in guardia contro un “possibile attacco terroristico” ad Ankara che avrebbe potuto prendere di mira in particolare “edifici del governo turco”.

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