Ankara, la testimonianza dei sopravvissuti all'attentato

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L’abitudine ad avere paura. L’attentato di Ankara spinge la Turchia un passo più in là in un tunnel di cui non si vede la fine. Il Ministero della

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L’abitudine ad avere paura. L’attentato di Ankara spinge la Turchia un passo più in là in un tunnel di cui non si vede la fine.

Il Ministero della Salute turco ha confermato che l’attentato è stato messo a punto con un’autobomba.

“Tutti i posti a sedere nell’autobus erano occupati” racconta Dogan Asik, un sopravviussuto. “C’erano almeno 40 o 50 persone. Poi l’autobus ha rallentato, si è avvicinata un’auto e boom, è saltata in aria. Dopo l’esplosione, all’interno è scoppiato un incendio, una vampata di ha ucciso almeno 2 o 3 persone vicino a me. Qualcosa mi ha colpito alla spalla e alla fronte”.

Secondo altre testimonianze, la deflagrazione ha appiccato il fuoco ad altre vetture che si trovavano vicino al bus.

Ankara Olay yerinden. pic.twitter.com/ru5Bb4RkKz

— RedAlevi (@RedAIevi) 13 marzo 2016

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