Circa 20mila turisti sono bloccati a Sharm el-Sheik
Secondo il Cremlino è troppo presto per attribuire a una bomba la causa del disastro dell’aereo russo Metrojet nel Sinai, che ha provocato la morte di 224 persone. Mosca ostenta prudenza rispetto alla certezza dell’intelligence britannica e statunitense e accusa Londra di non aver fornito nessuna informazione.
Mentre sul luogo dove giacciono i resti dell’Airbus proseguono per l’ultimo giorno le ricerche in un’area di 40 chilometri quadrati, l’ente aeronautico russo sostiene che una delle due scatole nere è danneggiata e che ci vorrà più tempo per decodificarla.
Ma per il governo britannico ci sono pochi dubbi: “Non possiamo esserne certi al momento, ma sembra che l’ipotesi della bomba a bordo dell’aereo sia la più probabile – dice il ministro della Difesa, Michael Fallon – L’Isil ha rivendicato l’azione, ma non abbiamo alcuna conferma. Quindi è impossibile esserne certi, ma dobbiamo prendere tutte le dovute precauzioni perché ci sono ancora tanti cittadini britannici a Sharm el-Sheik”.
Circa 20mila turisti sono bloccati nella località egiziana. Le compagnie Easyjet, Lufthansa, quelle britanniche, olandesi e ucraine hanno interrotto tutti i voli da e per Sharm el-Sheik, ancora regolari i voli italiani e russi.