Iraq e Usa contro l'Isil: a Baghdad il segretario statunitese alla Difesa Carter

Iraq e Usa contro l'Isil: a Baghdad il segretario statunitese alla Difesa Carter
Diritti d'autore 
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Gli Stati Uniti sostengono l’Iraq nella battaglia per strappare la città di Ramadi dalle mani dei combattenti del sedicente Stato islamico. Lo ha

PUBBLICITÀ

Gli Stati Uniti sostengono l’Iraq nella battaglia per strappare la città di Ramadi dalle mani dei combattenti del sedicente Stato islamico. Lo ha ribadito a Baghdad il segretario statunitese alla Difesa, Ashton Carter, che ha incontrato il primo ministro iracheno, Haider al Abadi, e il ministro della Difesa Obeidi.

Sono 3000 i soldati iracheni addestrati dalla coalizione anti-Isil a guida americana impegnati nell’offensiva. L’obiettivo delle forze di sicurezza irachene è liberare le città di Ramadi e Fallujah, nella provincia occidentale di al Anbar, controllate dai jihadisti dell’Isil fedeli ad Abu Bakr al Baghadi.

“L’esercito sta avanzando, la liberazione di Ramadi è molto vicina”, ha detto il ministro della Difesa Obeidi.

Era il 15 maggio scorso quando l’Isil ha issato la propria bandiera su Ramadi, città a circa 110 chilometri dalla capitale, ancora al centro di combattimenti fra i jihadisti e l’esercito iracheno.

La tensione resta alta anche a Baghdad che ha subito tre attacchi in meno di una settimana. Almeno 20 persone sono morte in seguito all’esplosione questo mercoledì di un’autobomba in un quartiere a maggioranza sciita. L’attentato ha colpito una strada commerciale della capitale irachena e ha fatto anche 48 feriti. Tutti gli attentati sono stati rivendicati dall’Isil.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Lituania, partiti i primi soldati tedeschi per Vilnius

Sei mesi di guerra a Gaza: oltre 33mila morti, in Israele maxi protesta contro Netanyahu

La guerra in Ucraina preoccupa l'Europa: in caso di conflitto leva obbligatoria nei Paesi Bassi