Chi mangia sano..impara meglio

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“Nutrire il pianeta-Energia per la vita”. Questo lo slogan di Expò 2015 dove esperti di tutto il mondo discuteranno di cibo: sano e sufficiente per

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“Nutrire il pianeta-Energia per la vita”. Questo lo slogan di Expò 2015 dove esperti di tutto il mondo discuteranno di cibo: sano e sufficiente per tutti. La scuola è il posto giusto per educare a questo stile di vita?

Bhutan, una scuola con cucina-bio

E’ un lunedì mattina come tanti altri e Dechen Wangmo si sta preparando per portare a scuola i suoi figli. Ugyen ha 9 anni, fa le elementari. La scuola si trova a una trentina di minuti da casa. Niente macchina, si va a piedi. A differenza dei genitori di altri studenti, Dechen resta a scuola anche con la bimba più piccola di 4 anni perché non c‘è nessuno che si prende cura di lei.

“Vado a scuola per cucinare per gli studenti e per mio figlio. Non ho molto da fare a casa. La scuola assicura il pasto, e io sono più che felice di dare una mano”, racconta la mamma.

La giornata tipo inizia con le preghiere. La scuola elementare Jigme Losel è una delle prime scuole in Bhutan dove, nel 2009, è stato introdotto un programma di alimentazione sostenibile. Il preside spiega come e perché è nata questa iniziativa: “Alcuni bambini non stavano mai con gli altri, non mangiavano tutti insieme, scappavano dal gruppo. E stavano da soli. Ci siamo chiesti il perchè. Dopo aver fatto una piccola indagine abbiamo scoperto che erano bambini di famiglie povere. Che non avevano abbastanza cibo a casa”.

Per il riso, alimento base, le famiglie degli studenti contribuiscono ogni mese con un sistema di contributo volontario. Per le verdure invece c‘è un piccolo orto nell’edificio dove si coltivano ortaggi. Mangiare bene e sano ha migliorato l’apprendimento e il rendimento scolastico. Segno che una dieta equilibrata e sana aiuta corpo e cervello.

Portogallo, una scuola con l’orto-bio

Coltivare la terra è un’attività didattica fondamentale almeno alle materne ed elementari a Vila Real. Gli studenti della “Prado” imparano a coltivare verdure e frutta nel giardino biologico, creato 11 anni fa. Una vera eco-scuola.

“I bambini devono essere consapevoli del fatto che non si deve inquinare l’ambiente. Dobbiamo insegnargli come seminare, raccogliere e consumare gli ortaggi. Poi imparano come gli animali si rapportano al loro habitat, le loro caratteristiche, la morfologia, attività educative importanti”, racconta Maria Luísa Queirós, coordinatrice del progetto.

I bambini imparano anche a cucinare il cibo prodotto. Ci sono piccoli “chef” che ci dicono cosa stanno preparando con le uova fresche, dalle torte di carote alle zuppe.

Dolci a base di frutta o verdura sono un’eccezione in questo menù. Ai bambini è vietato portare cioccolatini o biscotti come snack. Devono imparare a seguire una dieta sana. Le mamme sono molte soddisfatte dei risultati di questa iniziativa.

Il lavoro svolto da insegnanti, studenti e genitori nel 2014 ha vinto il Premio per la migliore scuola biologica insieme ad altre due associazioni portoghesi.

Maggiori info

Senegal, corsi di cucina locale

Il governo del Paese africano sta cercando di ridurre le importazioni di riso, ma non è facile convincere la gente a cambiare le loro abitudini alimentari.

Khadija e sua madre stanno cucinando Couscous. Khadija frequenta il corso di cucina del PAFA. Un’organizzazione che coinvolge direttamente gli agricoltori. Obiettivo introdurre l’uso di cereali. Lei ha imparato a cucinare nuove ricette, sostituendo il riso con prodotti locali.

L’aumento della domanda di cereali locali sta dando nuove opportunità a molti giovani, in un paese dove la metà della popolazione ha meno di 18 anni. E il tasso di disoccupazione è molto alto. “Con questo progetto abbiamo parecchi corsi di formazione. Molto tecnici. Sui fertilizzanti, su come usarli. Prima noi giovani andavamo a Dakar, Kaolack. Per diventare costruttori o altro, ma non andava bene”, racconta un giovane.

L’obiettivo è creare e rafforzare l’intero settore, a partire dalle piccole comunità di agricoltori, aiutandoli a organizzarsi. Ora i cereali locali vengono venuti in piccoli negozietti aperti in molte zone e città del Senegal.

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Un altro modo per promuovere i cereali locali è avere ottimi cuochi che inventano nuove ricette nei ristoranti. A Nganda, Aïssatou è il capo di un’associazione di agricoltrici. Sono più di 350 le donne che ci lavorano, contadine ma anche cuoche per il ristorante aperto qualche mese fa.

Maggiori info:

Programma PAFA / FIDA

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