L’Europa fa il mea culpa sulla gestione dell’immigrazione attraverso il Mediterraneo e si prepara a cambiar rotta dopo la morte di circa 900 persone
L’Europa fa il mea culpa sulla gestione dell’immigrazione attraverso il Mediterraneo e si prepara a cambiar rotta dopo la morte di circa 900 persone solo nella notte di domenica.
Al vertice straordinario dell’Unione Europea convocato oggi su richiesta del governo italiano, verrà rimessa in discussione la strategia di semplice pattugliamento delle frontiere marine istituita lo scorso anno.
Fu un errore, ammette oggi il premier britannico David Cameron, credere che la missione di soccorso italiana incentivasse i migranti a tentare la traversata.
“Dobbiamo migliorare la sicurezza in mare” gli fa eco il ministro degli esteri tedesco Walter Steinmeier.
“Dobbiamo ridiscutere la distribuzione dei rifugiati in europa, combattere i trafficanti e intervenire per stabilizzare i nostri vicini meridionali. In special modo la Libia”.
I numeri non lasciano scampo alla strategia europea decisa lo scorso anno, quando, alla richiesta italiana di condividere l’onere dell’operazione di soccorso Mare Nostrum, che costava a Roma 10 milioni al mese, l’Europa rispose istituendo Triton, il semplice pattugliamento delle coste, per spendere meno di un terzo di quella cifra.
Il risultato sono 1’800 morti da gennaio, rispetto a meno di cento nello stesso periodo dell’anno precedente, a fronte di un flusso di disperati sui barconi rimasto invariato.
Ora allo studio ci sarebbe un potenziamento della missione attuale, ma anche la richiesta di un mandato ONU per poter colpire i trafficanti prima che possano mettere in mare i barconi carichi di disperati.