In Grecia monta la rabbia per i tagli alla spesa e gli aumenti delle tasse. Molti pensano che proprio l’austerità imposta dalle istituzioni internazionali aggravi la recessione del Paese, però il governo è obbligato a tagliare pensioni e stipendi per ottenere il prossimo prestito da 8 miliardi di euro.
Senza, il governo greco non avrà più risorse e ciò potrebbe portare a un tracollo finanziario mondiale. Nel frattempo, in Germania le elezioni regionali hanno penalizzato la cancelliera Angela Merkel, che, a malincuore, aveva accettato di finanziare nuovi prestiti. La Finlandia chiede garanzie sui futuri prestiti alla Grecia e altri seguono il suo esempio.
Con l’obiettivo di calmare la crisi, l’Unione europea stabilisce misure per rafforzare la responsabilità fiscale, prevedendo sanzioni e chiede gli eurobond. Un passo verso la governance economica europea che molti considerano necessaria da tempo. Ma altri temono la costruzione di un super-Stato e pensano che la Grecia dovrebbe semplicemente fallire.
In questa puntata di “The Network” a Bruxelles, ne parliamo con: Maria Eleni Koppa, eurodeputata socialista greca e membro della Commissione Esteri, Alex Stubb, ministro degli Esteri finlandese e Carsten Brzeski, analista di ING.