Si teme che il bilancio possa salire, mentre il Presidente guatemalteco ha dichiarato lo stato di calamità naturale e tre giorni di lutto nazionale
E' di almeno 69 vittime il bilancio della devastante eruzione del Volcan de Fuego, nel sudovest del Guatemala, che ha sepolto sotto ceneri e lava interi paesi nei suoi dintorni. Si tratta dell'eruzione più violenta del vulcano in oltre 40 anni, tanto da comparare la catastrofe a quella di Pompei. Al momento sono stati identificati solo 17 cadaveri, mentre i soccorritori sono ancora al lavoro. Si teme che il bilancio finale possa essere molto più grave. I dispersi sono infatti centinaia.
Molte persone sono state evacuate in tempo, altre sono riuscite a scappare, ma sono diverse decine i feriti, con problemi respiratori e fratture. Circa 1400 persone hanno passato la notte in rifugi di fortuna, installati in scuole ed edifici governativi.
Il presidente guatemalteco Jimmy Morales ha decretato lo stato di calamità naturale per i tre dipartimenti coinvolti e tre giorni di lutto nazionale per le vittime. Il Capo di Stato si è recato inoltre insieme alla moglie nel dipartimento di Esquintla, per visitare i luoghi più colpiti.
Il Volcan de Fuego, alto 3.763 metri, è uno dei più attivi dell'America Latina, ma le eruzioni sono in genere molto più contenute rispetto a quella registrata in questi giorni.