Politica UE. Commissione Ue: Pieper rinuncia, ombre su von der Leyen a pochi mesi dalle elezioni

Markus Pieper sarebbe dovuto entrare in carica questo martedì come inviato Ue per le Pmi. Ha rinunciato dopo le polemiche sulla nomina
Markus Pieper sarebbe dovuto entrare in carica questo martedì come inviato Ue per le Pmi. Ha rinunciato dopo le polemiche sulla nomina Diritti d'autore European Union 2023 - Source : EP
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Di Jack SchicklerGabriele Barbati
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Markus Pieper rinuncia all'incarico di inviato Ue per le piccole e medie imprese. Sospiro di sollievo per il Parlamento europeo, che ne aveva chiesto la rimozione, e per quanti temevano danni maggiori in vista delle elezioni. Dubbi però sulle nomine decise dalla Commissione von der Leyen

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La rinuncia di Markus Pieper all'incarico di inviato della Commissione europea per le piccole e medie imprese, dopo che la sua assunzione ha suscitato la censura del Parlamento europeo, ha messo in dubbio lo stesso processo di nomina utilizzato dalla Commissione von der Leyen.

Pieper, deputato al Parlamento europeo dal 2004, era stato scelto per la posizione a gennaio e avrebbe dovuto iniziare a lavorare questo martedì. 

La Commissione Ue difende il processo di nomina di Pieper a inviato per le Pmi

"La Presidente rispetta la decisione di Markus Pieper di non assumere l'incarico", ha dichiarato lunedì il portavoce della Commissione,Eric Mamer.

Per Mamer, Pieper era un "esperto comprovato" di piccole e medie imprese, aggiungendo che le procedure di selezione saranno riaperte dopo le elezioni.

Le nomine dell'esecutivo europeo dovrebbero essere imparziali e proposte in accordo con i commissari responsabile per il settore. Quella di Pieper ha destato dubbi però, dal momento che il politico tedesco viene dallo stesso partito di von der Leyen, la Cdu, e che il commissario al Mercato interno, Thierry Breton, aveva mostrato delle riserve. 

Pieper: "Breton ha boicottato la mia nomina per politica di partito"

Breton ha "boicottato in anticipo la mia nomina all'interno della Commissione", ha dichiarato Markus Pieper su X "è stato "un comportamento scorretto e motivato esclusivamente dalla politica di partito".

"Ho affrontato con successo una procedura di selezione molto impegnativa", ha spiegato Pieper in post successivi. "Le cose saranno diverse dopo le elezioni europee, con le prevedibili nuove maggioranze".

Fonti vicine a Breton hanno respinto le accuse di boicottaggio definendole "ridicole nella migliore delle ipotesi". Lo stesso commissario ha sottolineato l'importanza della "trasparenza e della collegialità" nelle nomine della Commissione, in un post sul social network X.

La rinuncia di Pieper accolta con favore da Transparency International

"Markus Pieper ha fatto la scelta giusta", ha detto a Euronews il direttore di Transparency International Ue, Nick Aiossa. "Le regole stabiliscono che le assunzioni di dirigenti debbano avvenire in base al merito, all'equilibrio di genere e all'equilibrio geografico, e nessuno di questi criteri è stato soddisfatto" 

La scorsa settimana, con un voto schiacciante (382 voti a favare contro 144), gli eurodeputati avevano chiesto alla presidente della Commissione, che cerca la rielezione tra pochi mesi, di revocare la nomina e di riavviare la procedura di assunzione.

Gli scandali nelle nomine europee: i precedenti

Nel 1999, l'allora presidente della Commissione, Jacques Santer, fu costretto a dimettersi insieme con i membri del suo esecutivo dopo pressanti accuse di cattiva gestione di fondi e nomine politiche. 

Emily O'Reilly, il Difensore civico dell'Ue, ha evidenziato la settimana scorsa "motivi di preoccupazione" nella politicizzazione di ruoli ufficiali, avvertendo senza fare riferimento esplicito al caso Pieper che "questa deriva potrebbe estendersi più in profondità al funzionamento del sistema".

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