Un italiano, una francese e una tedesca: il trio dei liberali di Renew per le elezioni europee

Da sinistra a destra: Sandro Gozi, Marie-Agnes Strack-Zimmermann e Valérie Hayer.
Da sinistra a destra: Sandro Gozi, Marie-Agnes Strack-Zimmermann e Valérie Hayer. Diritti d'autore European Parliament & ALDE.
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Di Jorge LiboreiroVincenzo Genovese, Gianluca Martucci
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il gruppo centrista Renew Europe non presenta un candidato capolista come popolari e socialisti, ma tre figure provenienti dalle tre anime che lo compongono

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Il cosiddetto "Team Europe" che rappresenterà la famiglia politica liberale nel voto  previsto tra il 6 e il 9 giugnoè formato dai due europarlamentari Sandro Gozi eValérie Hayer, e****Marie-Agnes Strack-Zimmermann, politica tedesca che presiede la commissione Difesa del Bundestag, il Parlamento di Berlino.

"Nel 2023, è stato evidente l'avvicinamento tra la destra e l'estrema destra"
Valérie Hayer
Presidente di Renew Europe e candidata alle elezioni europee

Tre per uno

La decisione, presentata ufficialmente durante un evento tenutosi a Bruxelles il 20 marzo è una sfida al sistema dei "candidati capolista" (Spitzenkandidaten), in base al quale ogni gruppo politico dovrebbe nominare un candidato alla presidenza della Commissione europea.

Il Partito popolare europeo infatti ha scelto l'attuale presidente Ursula von der Leyen, mentre i Socialisti e democratici il commissario europeo per l'Occupazione e i diritti sociali Nicolas Schmit.

I iberali, invece, sostenengono che senza liste transnazionali, in cui i cittadini possano votare i candidati a prescindere dal Paese di appartenenza, non ha senso nemmeno il sistema degli Spitzenkandidaten. 

Nel 2019, i liberali avevano presentato sette nomi, tra cui Margrethe Vestager, commissaria europea alla Concorrenza e Guy Verhofstadt, ex primo ministro del Belgio. Il nuovo trio invece deriva dai tre pilastri che compongono la famiglia politica liberale: Strack-Zimmermann rappresenta l'Alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa (Alde), Gozi il Partito democratico europeo (Edp, di cui fa parte Italia Viva) e Hayer dei non iscritti, ovvero i francesi di Renaissance.

Strack-Zimmermann, 66enne esperta di difesa nota in patria per le pressioni sul cancelliere Olaf Scholz affinché siano aumentate le forniture militari all'Ucraina, è considerata il volto principale della campagna e probabilmente parteciperà ai dibattiti televisivi con gli altri candidati capolista.

Un manifesto contro il declino

I tre candidati difenderanno un manifesto in dieci punti che è stato concordato tra le diverse anime di Renew Europe: le priorità del gruppo sono la riduzione della burocrazia, la promozione della competitività e la tutela delle libertà personali.

Ma il futuro dei liberali resta incerto in un clima politico che sembra favorire i partiti dell'estrema destra. Un sondaggio esclusivo di Euronews condotto da Ipsos stima che Renew Europe scenderà dagli attuali 102 a 85 eurodeputati dopo le elezioni di giugno.

Secondo questa proiezione, il gruppo manterrà la sua posizione di terza forza dell'emiciclo, ma con un margine risicato rispetto a Identità e Democrazia, il gruppo della Lega, che si prevede otterrà 81 seggi.

Se poi il partito ungherese Fidesz dovesse entrare a far parte del gruppo dei Conservatori e riformisti europei, come ha paventato il suo leader Viktor Orbán, Renew Europe potrebbe persino precipitare al quinto posto del Parlamento europeo, perdendo il suo tradizionale ruolo di ago della bilancia.  

A complicare le cose per i liberali c'è la percezione che il Ppe, sotto la guida di Manfred Weber, stia abbracciando i punti di vista dell'estrema destra e normalizzando forze un tempo considerate marginali. Queste preoccupazioni sono state ribadite da Valerie Hayer, attuale presidente di Renew Europe. A suo parere, l'inclusione di una politica migratoria dura nel manifesto del PPE è stata una scelta "populista" per inviare un "segnale all'estrema destra".

"Nel 2023,  è stato evidente l'avvicinamento tra la destra e l'estrema destra", ha detto Hayer ai giornalisti". L'eurodeputata francese sottolinea l'importanza di mantenere il "cordone sanitario" fra i partiti pro-europei (Ppe, S&D, Renew e Verdi) e le forze euroscettiche di Ecr e Id. Ma i legami sempre più stretti tra conservatori e popolari sembrano disgregare la barriera.

"La nostra linea è chiara: non collaboriamo con gli estremisti, non diamo loro alcuna responsabilitài".

Ma anche il suo gruppo politico sembra sensibile ad alcune delle istanze cavalcate dall'estrema destra. I politici liberali in Belgio, Paesi Bassi, Francia e Germania sono diventati sempre più scettici nei confronti del Green Deal e degli oneri amministrativi imposti agli agricoltori e all'industria. Ad esempio, anno scorso, il primo ministro belga Alexander De Croo ha chiesto una "pausa" nelle politiche ambientali europee.

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