Le quattro tecnologie che l'Ue vuole proteggere dalla Cina

La Commissione europea ha avviato una serie di valutazioni di rischio sulle tecnologie sensibili, tra cui i semiconduttori avanzati.
La Commissione europea ha avviato una serie di valutazioni di rischio sulle tecnologie sensibili, tra cui i semiconduttori avanzati. Diritti d'autore JOSEP LAGO/AFP or licensors
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Di Jorge Liboreiro
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

La Commissione europea ha presentato un elenco preliminare di quattro aree tecnologiche che presentano il rischio più elevato di essere utilizzate impropriamente per sostenere regimi autocratici e violare i diritti umani.

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Microchip all'avanguardia, sistemi basati sull'intelligenza artificiale, calcolo quantistico e ingegneria genetica: sono queste le quattro aree tecnologiche esaminate dalla Commissione europea per determinare se le esportazioni e importazioni rappresentino un pericolo per la sicurezza dell'Ue.

Dopo consultazioni con i 27 Stati membri e il settore privato, un nuovo elenco aggiornato di tecnologie ad alto rischio dovrebbe essere presentato in primavera.

A cosa serve l'elenco delle tecnologie

La raccomandazione presentata dalla Commissione potrebbe essere il preludio a potenziali restrizioni, tra cui divieti commerciali o screening degli investimenti.

Si tratta della prima iniziativa tangibile della strategia di "de-risking", declamata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen con l'obiettivo di ridurre vulnerabilità e dipendenze dell'Unione.

Von der Leyen aveva originariamente proposto il "de-risking" nel contesto delle relazioni Ue-Cina, che hanno subito una brusca svolta a causa della guerra in Ucraina e delle continue tensioni nello Stretto di Taiwan. La Cina non è menzionata direttamente nel documento presentato il 3 ottobre, ma è chiaramente il destinatario principale della misura.

Il governo di Pechino controlla infatti grandi quantità di materie prime critiche e prodotti indispensabili per la decarbonizzazione dell'economia, tra cui pannelli solari, batterie e auto elettriche, e potrebbe usare questa sua posizione dominante come leva commerciale.

"L'Ue vuole essere uno dei giocatori, non un parco giochi"
Věra Jourová
Vicepresidente della Commissione europea e commissaria ai Valori e alla Trasparenza

Bruxelles vuole costruire degli ammortizzatori in caso di rappresaglie commerciali.

"La tecnologia è attualmente al centro della competizione geopolitica. E l'Ue vuole essere uno dei giocatori non il parco giochi", ha dichiarato Věra Jourová, vicepresidente della Commissione europea e commissaria ai Valori e alla Trasparenza, durante la presentazione.

"Questo non va contro nessun Paese. Facciamo ciò che riteniamo sia nell'interesse generale dei nostri concittadini", ha spiegato invece Thierry Breton, commissario europeo al Mercato interno. "Quando vediamo che c'è un rischio di eccessiva dipendenza, un rischio di rottura di una catena di approvvigionamento che potrebbe essere critica per noi, entriamo in azione".

Nello specifico, l'analisi dei rischi riguarderà:

  • Semiconduttori avanzati, tra cui microelettronica, fotonica, chip e attrezzature per la produzione di semiconduttori.
  • Intelligenza artificiale, che comprende calcolatori ad alte prestazioni e tutte le strumentazioni per analisi dei dati elaborazione del linguaggio e il riconoscimento degli oggetti.
  • Tecnologia quantistica, tra cui informatica quantistica, crittografia quantistica, comunicazioni quantistiche, rilevamento e radar quantistici.
  • Biotecnologia, compresi gli strumenti necessari alle tecniche di modifica genetica.

Gli Stati membri, gli esperti e i rappresentanti del settore privato presenteranno feedback e forniranno informazioni utili per individuare possibili insidie ed effetti collaterali di queste tecnologie.

Sulla base delle consultazioni, la Commissione europea presenterà in primavera un elenco finale delle tecnologie più sensibili, che potrebbe anche essere più breve della selezione ipotizzata finora.

Parallelamente, si discuterà di altri sei settori tecnologici "critici" che potrebbero essere sottoposti a una valutazione del rischio in futuro, ma non immediatamente. Tra questi, i prodotti relativi alla realtà virtuale, alla sicurezza informatica e alla navigazione spaziale, ma anche i reattori nucleari, tecnologie a idrogeno, batterie, droni e robotica.

Controlli e restrizioni

Non è chiaro, tuttavia, cosa succederà dopo la pubblicazione dell'elenco finale. I funzionari della Commissione hanno prospettato tre possibilità: promuovere alternative nazionali, collaborare con Paesi che condividono la stessa idea e proteggere dalle minacce economiche. Nell'ambito di quest'ultima opzione, l'Ue potrebbe imporre restrizioni commerciali.

I Paesi Bassi hanno fatto qualcosa di simile all 'inizio di quest'anno bloccando le esportazioni di tecnologia avanzata per microchip destinata alla Cina, sostenendo che potrebbero essere utilizzate per scopi "indesiderati". La decisione olandese ha influenzato la stesura della prima strategia di sicurezza economica della Commissione, adottata a giugno.

L'esecutivo comunitario sta lavorando a un meccanismo di screening dei progetti di investimento che le aziende dell'Ue realizzano al di fuori dei confini europei. Lo strumento, che dovrebbe essere presentato entro la fine dell'anno, si applicherà solo agli investimenti ad alto rischio di fuga di know-how e di minacce alla sicurezza.

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