L'Ue pronta a rivedere lo status di protezione del lupo

Il ritorno del lupo in Europa rappresenta un "pericolo reale" per il bestiame e la vita umana, ha dichiarato la Commissione europea.
Il ritorno del lupo in Europa rappresenta un "pericolo reale" per il bestiame e la vita umana, ha dichiarato la Commissione europea. Diritti d'autore Christophe Gateau/AP
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Di Mared Gwyn JonesVincenzo Genovese
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il ritorno del lupo in Europa è un "pericolo reale" per il bestiame e la vita umana, avverte la Commissione europea, annunciando l'intenzione di rivedere lo status di protezione della specie

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La Commissione aprirà dunque una "nuova fase" nel processo di decisione sull'eventuale declassamento dello status di protezione del lupo, raccogliendo dati rilevanti dalle comunità locali e dai ricercatori, in seguito alle crescenti richieste degli agricoltori europei.

"Dobbiamo disporre di una serie di informazioni e dati aggiornati sullo stato del lupo per poter intraprendere ulteriori azioni", ha dichiarato un portavoce dell'esecutivo comunitario.

Una specie molto protetta

La specie è attualmente protetta dalla Direttiva Habitat (92/43), adottata nel 1992, che vieta la cattura o l'uccisione deliberata dei lupi in natura.

Ma di recente i branchi di lupi sono tornati nelle regioni dell'Unione da cui erano assenti da decenni, attaccando il bestiame e alimentando tensioni nelle comunità di agricoltori e cacciatori.

Pure la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è stata toccata personalmente: nel settembre del 2022 il suo pony di 30 anni Dolly è stato ucciso da un lupo maschio nel nord-est della Germania.

"La concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale per il bestiame e potenzialmente anche per gli esseri umani", ha dichiarato von der Leyen in un comunicato.

Le deroghe alla Direttiva Habitat consentono agli agricoltori di adottare misure mirate per proteggere i loro raccolti e i loro mezzi di sostentamento, come l'uso di trappole specifiche per i lupi.

La Commissione esorta le autorità locali e nazionali "ad agire laddove necessario" attuando tali deroghe.

"La concentrazione di branchi di lupi è diventata un pericolo reale per il bestiame e potenzialmente anche per gli esseri umani"
Ursula von der Leyen
Presidente Commissione europea

Agricoltori contro ambientalisti

Le comunità agricole di tutta Europa chiedono in questo momento di declassare lo stato di conservazione dei lupi in risposta alla crescente minaccia e nel novembre dello scorso anno, una risoluzione del Parlamento europeo ha invitato la Commissione a sostenere il settore agricolo garantendo una maggiore flessibilità nella protezione del bestiame dagli attacchi.

Il Partito Popolare Europeo, il gruppo più numeroso del Parlamento, ha guidato tali richieste, presentandosi come difensore degli interessi degli agricoltori.

L'Austria, il Belgio, la Repubblica Ceca, la Francia, la Germania e l'Italia sono tra gli Stati membri che hanno registrato un aumento del numero di capi di bestiame uccisi. In Austria si è arrivati a 680 nel 2021, con un incremento del 230%, e diverse regioni hanno autorizzato in modo controverso l'uccisione degli esemplari.

Ambientalisti e Ong, però, sostengono che queste pratiche violino il diritto dell'UE.

All'inizio di quest'anno, 12 ministri dell'Ambiente dell'UE hanno scritto a Virginijus Sinkevičius, commissario europeo per l'Ambiente, esortando l'esecutivo a non "indebolire la protezione legale del lupo". La lettera, ideata dal governo della Slovacchia, è stata sottoscritta da Bulgaria, Germania, Grecia, Spagna, Irlanda, Cipro, Lussemburgo, Austria, Portogallo, Romania e Slovenia.

"La lenta ripresa delle popolazioni di lupi nell'UE deve essere celebrata, non temuta", ha dichiarato Reineke Hameleers di Eurogroup for Animals, in risposta all'annuncio della Commissione europea.

"Questo incremento rimane fragile, poiché la maggior parte delle popolazioni transfrontaliere di lupi non ha ancora raggiunto uno stato favorevole. Dopo aver investito tutti questi sforzi e fondi, il declassamento dello status di protezione non solo influirebbe sul loro benessere, ma metterebbe a rischio la loro sopravvivenza".

Secondo l'Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), la popolazione di lupi in Europa "è aumentata di numero e ha ampliato il suo areale di distribuzione" dagli anni Settanta. In Italia, tuttavia, la specie resta "vulnerabile", perché la stima massima è di 800 individui sul territorio nazionale, inferiore alla soglia di mille che la farebbe uscire dalla categoria.

Nel nostro Paese, il lupo è distribuito in tutta la catena appenninica, dalla Calabria alla Liguria, e nella parte occidentale di quella alpina, verso le Alpi centro-occidentali e in Svizzera, fino all'Austria e alla Germania.

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