Batterie degli smartphone: presto nell'Ue la riparazione fai da te sarà sempre possibile

Nuove regole Ue per le batterie per tutelare il diritto alla riparazione di smartphone, computer e tablet
Nuove regole Ue per le batterie per tutelare il diritto alla riparazione di smartphone, computer e tablet Diritti d'autore Manuel Balce Ceneta/AP
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Di Gregoire LoryGianluca Martucci
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Lo prevedono le nuove norme del regolamento sui rifiuti di batterie. L'operazione dovrà essere "fai da te", senza l'ausilio di assistenza tecnica e cacciaviti speciali

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Scatta l'obbligo per tutti i produttori di dispositivi elettronici venduti nell'Unione europea di rendere sempre possibile la sostituzione "fai da te" delle batterie dei dispositivi, senza rendere obbligatorio il ricorso all'assistenza di un tecnico specializzato. 

Le aziende dovranno adattarsi entro la fine del 2027. I nuovi obblighi non riguarderanno solo smartphone, tablet e computer, ma in generale anche le batterie impiantate in veicoli elettrici, batterie industriali, batterie per l'avviamento, l'illuminazione e l'accensione (SLI) utilizzate principalmente per veicoli e macchinari e batterie per mezzi di trasporto leggeri come biciclette elettriche, ciclomotori elettrici e monopattini elettrici.

L'operazione dovrà essere alla portata del consumatore, senza il bisogno di usare calore o di solventi o l'applicazione di strumenti specializzati. 

Ma l'assenza di dettagli sulle specifiche tecniche utili a garantire al consumatore il diritto di riparare il dispositivo in autonomia rischia di lasciare lo spazio necessario ai produttori per limitare il margine di manovra nella sostituzione di una batteria. La questione è rimandata alla pubblicazione delle linee guida che la Commissione europea sottoporrà alle aziende produttrici.

Una sana fine del ciclo di vita

Il nuovo regolamento si occupa anche di disciplinare meglio il fine del ciclo di vita delle batterie, introducendo obblighi di raccolta, obiettivi per il recupero dei materiali e obblighi di responsabilità estesa per i produttori.

I produttori saranno anche soggetti alla raccolta dei rifiuti di batterie portatili immesse nel mercato (il 63% entro la fine del 2027 e 73% entro la fine del 2030) e per la raccolta dei rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri (51% entro la fine del 2028 e 61% entro la fine del 2031).

Entro il 2027 almeno il 50% del litio ottenuto da rifiuti di batterie in tutta l'Unione europea dovrà essere recuperato. L'obiettivo aumenterà all'80% entro la fine del 2031 con la possibilità di modifiche apportate mediante atti delegati in funzione degli sviluppi tecnologici e del mercato e della disponibilità di litio.

Il regolamento prevede livelli minimi obbligatori anche per il riciclo di materiale contenuto in batterie industriali, batterie per autoveicoli e batterie per veicoli elettrici fissati al 16% per il cobalto, all'85% per il piombo, al 6% per il litio e al 6% per il nichel. Le batterie dovranno essere accompagnate da una documentazione relativa al contenuto riciclato.

L'obiettivo di riciclo per le batterie al nichel-cadmio è fissato all'80% entro la fine del 2025 e per gli altri rifiuti di batterie al 50% entro la fine del 2025.

Il regolamento introduce anche un "passaporto della batteria" elettronico e un codice QR che permetteranno al consumatore di ottenere tutte le informazioni per sostituire in modo corretto l'oggetto.

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