Consiglio europeo: niente accordo sulle migrazioni

Dalle conclusioni del Consiglio europeo è stato stralciato il punto sulle migrazioni
Dalle conclusioni del Consiglio europeo è stato stralciato il punto sulle migrazioni Diritti d'autore Geert Vanden Wijngaert/AP
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Di Ana LAZAROVincenzo Genovese
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Ungheria e Polonia boicottano le conclusioni sul tema, irritate per la riforma della politica migratoria concordata senza il loro consenso. Ribadito il sostegno all'Ucraina, che avrà dall'Ue " garnazie di sicurezza"

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È ancora una volta la migrazione il tema più controverso di un Consiglio europeo: nel vertice dei capi di Stato e di governo a Bruxelles, Polonia e Ungheria hanno prolungato la discussione e impedito l'approvazione di una posizione comune sull'argomento.

Un summit complicato

I governi di Varsavia e Budapest, in realtà, contestano l'accordo raggiunto l'8 giugno sulla riforma della politica migratoria comunitaria, che tra le altre cose, prevede ricollocamenti di richiedenti asilo fra i Paesi dell’Unione, evitabili soltanto con il pagamento di 20mila euro per ogni migrante.

Polacchi e ungheresi avevano votato contro, ma sono stati messi in minoranza in un voto a maggioranza qualificata: da qui la loro irritazione, sfociata nell'ostracismo sul dibattito al Consiglio. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha anche promesso un referendum a livello nazionale sul tema.

"Faremo un referendum in modo che i polacchi possano dire se vogliono un Paese sicuro, se vogliono vedere queste immagini che ci arrivano da alcune periferie dell'Europa occidentale".

"Faremo un referendum in modo che i polacchi possano dire se vogliono un Paese sicuro, se vogliono vedere queste immagini che ci arrivano da alcune periferie dell'Europa occidentale"
Mateusz Morawiecki
Primo ministro della Polonia

Quindi, dopo una prima giornata di summit terminata oltre l'una di notte, anche il giorno sucessivo si è concluso senza un accordo, nonostante i leader nazionali sembrino d'accordo sull'importanza di gestire la cosiddetta "dimensione esterna" del fenomeno migratorio.

"Il modo migliore per affrontare l'impatto dell'immigrazione irregolare verso i nostri confini è rafforzare la cooperazione tra i Paesi dell'Unione e i Paesi di origine e transito dei migranti", ha detto al termine dei lavori il presidente spagnolo Pedro Sánchez.

"Mi sembra puro buon senso. Durante le cinque, sei ore di dibattito sulla migrazione Sono stato colpito dalla miopia di alcuni nel non riconoscere la necessità di incorporare la dimensione esterna nel Patto sulla migrazione e l'asilo".

Sostegno all'Ucraina e "garanzie di sicurezza"

Altro argomento cruciale del vertice è stata la guerra, con i leader europei pronti a ribadire il sostegno all'Ucraina, che in concreto significa aiuti finaziari e militari al Paese.

Ma anche non meglio precisate "garanzie di sicurezza" in grado di permettere agli ucraini di difendersi da altre aggressioni future.

Affrontato, ma non risolto pure il problema di come utilizzare i beni russi congelati nell'Unione per la ricostruzione del Paese: la Commissione sta lavorando per trovare una soluzione da proporre agli Stati membri.

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