Greci di nuovo chiamati al voto per le seconde elezioni parlamentari in appena 34 giorni. Mītsotakīs (centrodestra) sogna la maggioranza assoluta e un governo tutto suo, Tsipras (sinistra) punta a limitare i danni
I 21.500 seggi elettorali in Grecia hanno aperto i battenti questa domenica alle 7 ora locale per gli oltre 9 milioni di elettori chiamati alle urne per eleggere un nuovo Parlamento e, di conseguenza, il nuovo governo.
Il tutto, appena 34 giorni dopo le ultime "inutili" elezioni.
Il partito conservatore di centro-destra Nuova Democrazia è largamente favorito per la vittoria, secondo i sondaggi.
Il suo leader, l'ex premier Kyriakos****Mītsotakīs - figlio dell'ex primo ministro greco, Kostantìnos Mītsotakīs (1918-2017)e fratello dell'ex sindaca di Atene ed ex ministra degli Esteri, Dora Bakoyanni - auspica una vittoria ancor più netta (e più utile) rispetto a quella ottenuta il 21 maggio scorso, con quasi il 41% dei voti, non sufficiente, però, per formare un nuovo governo senza ricorrere a "ingombranti" alleanze.
Mītsotakīs, del resto, non nasconde il suo sogno: la maggioranza assoluta.
Anche se, questa volta, al leader conservatore basterebbe ricevere solo il 39% per ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento. E questo grazie a un "bonus" fino a 50 seggi al partito vincitore - che era stato eliminato nelle ultime elezioni di maggio - dopo le quali tutti i tentativi di formare un governo in Grecia sono falliti.
Ma anche questo "bonus" dipenderà in base al numero dei partiti che entreranno nell'Assemblea di Atene, composta da 300 deputati.
Secondo i sondaggi, sette dei 30 partiti che si candidano a queste elezioni generali hanno la possibilità di superare la soglia richiesta, del 3% dei voti, per entrare nel Parlamento greco.
Il principale rivale, il leader del partito di sinistra Syriza, Alexis Tsipras, il primo ministro della "crisi greca" (2015-2019), punta a limitare i danni e spera di non scendere sotto il 20%.
I sondaggi
Il partito socialista Pasok, invece, punta proprio a scavalcare Syriza e a diventare la seconda forza politica della Grecia, nonchè principale partito di opposizione.
I sondaggi danno Nuova Democrazia attorno al 45%, Syriza tra il 17% e il 20%, la coalizione socialista-democratica Pasok-Kinal (Movimento per il Cambiamento) attorno al 12%, seguito dal Partito Comunista (6,5%) e dal nazionalista Soluzione Greca (4%).
Due partiti otterrebbero, per la prima volta, una rappresentanza parlamentare: la formazione Destinazione Libertà, dell'ex deputata di Syriza, Zoé Konstantopoúlou, già presidente del Parlamento greco (4%), e l'estrema destra e anti-sistema NIKI (Vittoria) del teologo Dimitris Natsios (3,5%).
Rischia di stare ancora fuori dal Parlamento l'ex ministro delle Finanze ai tempi della "crisi greca", Yanis Varoufakis, il cui partito di sinistra anti-austerità MeRA25 viene dato dai sondaggi sotto la soglia di sbarramento del 3%.