Frodi nei ristoranti di pesce di Bruxelles. Un piatto su tre è diverso da quello che si è ordinato

Frodi nei ristoranti di pesce di Bruxelles. Un piatto su tre è diverso da quello che si è ordinato
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Di Margherita Sforza
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Siete sicuri che il pesce che mangiate a ristorante sia quello per cui avete pagato? L’associazione internazionale Oceana ha condotto analisi

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Siete sicuri che il pesce che mangiate a ristorante sia quello per cui avete pagato? L’associazione internazionale Oceana ha condotto analisi scientifiche su 280 campioni in 150 ristoranti a Bruxelles. I risultati sono impressionanti.

Secondo test del dna effettuati dall’Università cattolica di Lovanio, il 32% dei pesci esaminati nei ristoranti a Bruxelles erano mal etichettati.

Il 95% del tonno venduto come il pregiato tonno rosso era in realtà varietà tropicali meno costose come il tonno dalla pinna gialla o il tonno obeso.

Il 13% del pesce venduto come merluzzo oceanico era in realtà pangasio, un pesce proveniente dalle acque non proprio pulite del fiume Mekong, in Vietnam.

L’11% delle sogliole erano state sostituite da varietà meno care.

«Non sono necessariamente i ristoranti che imbrogliano. Possono essere anche i grossisti, la distribuizione- spiega il direttore esecutivo di Oceana in Europa Lasse Gustavsson. « Secondo la legge europea, i prodotti ittici dovrebbero essere etichettati ma nessuno sembra farlo correttamente »

Un gran numero di frodi sono state scoperte anche nelle mense delle istituzioni europee e nei ristoranti sushi di Bruxelles. Piu’ in regola i ristoranti turistici.

Simili studi hanno rivelato frodi anche nei ristoranti di pesce in Italia, Irlanda, Spagna e Danimarca

Scarse invece le frodi identificate da uno studio dell’anno scorso di Oceana in Francia

Il problema è l’eccessiva pesca nel Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico, il 65% del pesce consumato in Europa è importato, con meno controlli sulla qualità e maggiori rischi per la salute.

L’associazione internazionale Oceana chiede piu’ trasparenza e tracciabilità, una pesca piu’ sostenibile per ridurre le importazioni.

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