Politica UE. Case Green, obblighi dall'Europa: lavori per milioni di immobili anche in Italia e stop alle caldaie a gas

Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla direttiva Case green per ridurre le emissioni degli immobili
Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla direttiva Case green per ridurre le emissioni degli immobili Diritti d'autore Zugr/ Wayback machine
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Di Marta PachecoGabriele Barbati
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

In arrivo nuovi obblighi dall'Europa per adeguare l'efficienza energetica di case ed edifici agli obiettivi sul clima. Significa milioni di ristrutturazioni in Italia. Il Parlamento europeo ha approvato martedì la direttiva, spaccandosi. Lega e governo cantano vittoria per avere ridotto gli impegni

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La svolta green dell'Unione europea su condomini ed edilizia pubblica è stata approvata martedì dal Parlamento europeo ponendo due obiettivi ambiziosi per i 27: edifici a emissioni zero entro il 2030 e lo stop alle caldaie a gas entro il 2040.

La direttiva sulla prestazione energetica degli edifici (Energy performance of buildings directive, o Epbs) è passata in una versione meno stringente rispetto al testo originale, incassando 370 voti favorevoli e 199 contrari (e 46 astenuti). L'Italia è tra i Paesi che hanno chiesto maggiore flessibilità per adeguarsi ai nuovi standard.

Residenze private e uffici sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico e di oltre un terzo delle emissioni di gas serra nel territorio dell'Unione europea, che dunque li ha inclusi nel piano per raggiungere la neutralità nelle emissioni inquinantifissata per il 2050.

Cosa prevede la direttiva Ue sulle case green

La direttiva europea dovrà essere recepita dai singoli Stati prima di entrare in vigore. Il provvedimento prevede che le nuove costruzioni dovranno essere a emissioni zero entro la fine del decennio, scadenza anticipata di due anni per le opere pubbliche. 

Quanto agli edifici esistenti ecco i nuovi vincoli.

Entro quando si dovranno ristrutturare case e condomini

Quanto alle ristrutturazioni di case e condomini dovranno ridurre l'inquinamento del 16 per cento entro il 2030. I singoli Paesi decideranno come farlo, ma dovranno obbligare ai lavori il 43% almeno degli immobili con i rendimenti energetici peggiori: si calcolano circa 5 milioni di edifici su un totale da ristrutturare di 12,5 milioni.

Gli interventi necessari saranno simili a quelli finanziati fino a poco tempo fa dal superbonus: cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione e pannelli solari.

Addio ai sussidi per le caldaie, stop al gas entro il 2040

I vari Paesi dovranno chiudere con le caldaie a gas e già dal 2025 non sarà possibile prevedere sussidi per le caldaie autonome che usino combustibili fossili.

La direttiva prevede anche l'obbligo di dotare i nuovi edifici pubblici di pannelli solari nei prossimi anni, per quanto possono essere esentati da questa e altre misure gli immobili storici, militari e i luoghi di culto. 

Ecco i costi e i possibili finanziamenti del piano Case Green

La Commissione europea stima che saranno necessari 275 miliardi di euro di investimenti annui per la svolta energetica del parco immobiliare, ovvero 152 miliardi di euro di investimenti all'anno in più rispetto alle risorse attuali. 

Non sono previsti finanziamenti dedicati, ma i Paesi potranno attingere ai fondi europei (Fondo sociale per il clima, Recovery fund e i Fondi di sviluppo regionale) per sostenere la svolta green con sussidi, bonus e mutui agevolati per aiutare proprietari e famiglie a sopportare questi costi imprevisti. 

I ventisette membri Ue avranno due anni di tempo per presentare a Bruxelles dei piani nazionali e delle tabelle di marcia per raggiungere gli obiettivi comunitari di efficienza energetica. 

La Lega di Salvini canta vittoria per l'allentamento dei vincoli

"Miglioreremo gradualmente le prestazioni energetiche degli edifici. Questo è un enorme vantaggio per le persone che vi abitano. Significherà edifici migliori e bollette del riscaldamento più basse" ha dichiarato l'eurodeputato irlandese dei Verdi, Ciarán Cuffe.

Reazioni di tenore diverso da parte dei popolari tedeschi, che hanno criticato il peso dei lavori che graverà sui proprietari degli immobili. "Sono favorevole all'obiettivo" ha dichiarato l'eurodeputata Angelika Niebler "ma ritengo sbagliato che l'Europa torni a direttive che regolamentano determinati temi nel minimo dettaglio".

Esulta la maggioranza di governo italiana, che ha premuto per l'ammorbidimento degli obiettivi, in particolare Forza Italia e Lega (mentre il centrosinistra ha votato a favore).

"Grazie all'impegno della Lega e del gruppo Identità e Democrazia, è stata fermata un'eco-follia" ha dichiarato il segretario leghista e vicepremier, Matteo Salvini.

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