Ritrovati due disegni a carboncino di Dalì a Barcellona

frame
frame Diritti d'autore Mario Torrisi/Copyright 2019 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Mario Torrisi/Copyright 2019 The AP. All rights reserved.
Di euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Gli esperti hanno appurato l'autenticità. (A rubarli tre 'topi' d'appartamento che controllavano le mosse degli inquilini in un quartiere dell'alta borghesia)

PUBBLICITÀ

Ritrovati e  restituiti ai legittimi proprietari due disegni di Salvador Dalì del valore di  300.000 euro rubati lo scorso anno  a Barcellona.

Le opere erano state rubate nel gennaio 2022 in un appartamento in un quartiere dell'alta borghesia. L'indagine aveva permesso di risalire a tre fratelli specializzati in furti con scasso,  ha spiegato  la polizia regionale catalana.

Una volta trovati i due disegni a carboncino - uno raffigurante contadini catalani e l'altro ballerini tradizionali della regione - la polizia li ha portati alla Fondazione Gala-Salvador Dalí per procedere alle verifiche del caso.

Dopo l'analisi tecnica e grazie ai documenti forniti dai proprietari, gli specialisti hanno potuto accertare che si trattava effettivamente di due disegni realizzati dall'artista catalano nel 1922 quando aveva 18 anni, per illustrare il libro "Les Gràcies de l'Empordà ".

I tre fratelli di 50, 53 e 55 anni erano soliti introdursi nel palazzo quando i proprietari erano assenti  riuscendo a impossessarsi di opere d'arte, collezioni di monete e altri oggetti antichi. .

Arrestati nel maggio 2022 con altri due complici, avevano in loro possesso anche cinque opere attribuite a Joan Miró - ma che non sono ancora state autenticate né restituite ai proprietari - oltre a 55 orologi e altri oggetti di lusso.  Le cinque persone sono in libertà consizionata.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Asta record a Vienna, 30 milioni di euro per il Klimt ritrovato

Il Louvre sta pensando di spostare la Gioconda in una stanza tutta sua

Biennale di Venezia: Leone d'oro all'Australia e al collettivo Maori Mataaho