Italia: vendite in aumento e inflazione bassa, le azioni possono estendere il rally?

Persone a passeggio in un negozio nel cuore di Milano, Italia, durante i saldi di gennaio
Persone a passeggio in un negozio nel cuore di Milano, Italia, durante i saldi di gennaio Diritti d'autore Claudio Furlan/LaPresse
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Di Piero Cingari
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Le vendite al dettaglio in Italia sono salite dell'1% a gennaio, mentre l'inflazione è rimasta ben contenuta allo 0,8% a febbraio. L'indice FTSE Mib ha registrato cinque mesi consecutivi di guadagni, ma emergono condizioni di ipercomprato

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Gli ultimi dati sull'economia italiana hanno rivelato un'impennata inaspettatamente robusta delle vendite al dettaglio nel mese di gennaio, accompagnata da un tasso di inflazione basso e sostenuto per tutto il mese di febbraio.

Le vendite al dettaglio in Italia sono aumentate dell'1% a gennaio 2024 rispetto al mese precedente, segnando il più alto tasso di crescita mensile dell'ultimo anno e superando le stime di un aumento dello 0,2%. Tuttavia, la variazione annuale ha mostrato un leggero calo dello 0,1%, attribuito a numeri altrettanto forti nel gennaio 2023.

In termini di inflazione, l'Istat ha confermato un aumento su base annua dello 0,8% a febbraio, in linea con i dati di gennaio. La pressione mensile sui prezzi ha registrato un lieve aumento dello 0,1%, invariato rispetto alle stime precedenti, segnando una decelerazione rispetto allo 0,3% osservato a gennaio. L'indice armonizzato dell'inflazione, che consente il confronto tra i paesi dell'area dell'euro, è stato rivisto al ribasso allo 0,8% dallo 0,9% su base annua e allo 0% dallo 0,1% su base mensile.

Nel complesso, l'inflazione in Italia rimane notevolmente contenuta, ben al di sotto della media dell'area dell'euro, pari al 2,6%, ed è la seconda più bassa solo rispetto all'impennata dello 0,7% su base annua registrata dalla Lettonia a febbraio.

Finora, il calo delle pressioni sui prezzi ha avuto un impatto positivo sull'economia, con i consumatori che hanno mostrato una domanda sostenuta grazie all'aumento dei redditi reali. Tuttavia, resta da vedere se il continuo calo delle pressioni sui prezzi possa rivelare una decelerazione più strutturale dell'economia nei prossimi mesi.

Gli indicatori attuali suggeriscono un'espansione del settore dei servizi italiano, con il Pmi dei servizi che è passato da 51,2 in gennaio a 52,2 in febbraio. L'attività manifatturiera, valutata dal Pmi manifatturiero, ha registrato una contrazione molto marginale a 49,1, la meno pronunciata degli ultimi 11 mesi.

È un segnale di ulteriore crescita per l'indice FTSE Mib?

L'indice italiano FTSE Mib, che misura la performance dei 40 titoli a maggiore capitalizzazione quotati alla Borsa Italiana, ha registrato una notevole striscia di cinque mesi consecutivi e otto settimane consecutive di guadagni. Quest'ultima rappresenta la striscia vincente più lunga dall'aprile 2009.

I titoli italiani sono aumentati del 33% rispetto a un anno fa e hanno recuperato i livelli visti l'ultima volta nell'aprile 2008.

Tuttavia, gli indicatori tecnici utilizzati per misurare la forza del momentum dei prezzi, in particolare l'indice di forza relativa, suggeriscono condizioni di forte ipercomprato sui timeframe giornalieri, settimanali e mensili per l'indice FTSE Mib, suggerendo che la cautela potrebbe essere giustificata.

Da un punto di vista fondamentale, lo spread tra i rendimenti dei BTP italiani e dei Bund rimane relativamente contenuto a 125 punti base, significativamente inferiore ai picchi visti nel 2023 a 200 punti base e nel 2022 a 250 punti base. Questa situazione favorisce un clima favorevole alle azioni italiane.

Inoltre, il mercato azionario italiano presenta attualmente un rapporto prezzo/utile inferiore a 10, in contrasto con la media triennale di 13. Inoltre, il rapporto prezzo/vendite è inferiore a 1, il che indica che, nonostante il robusto rally, le azioni italiane rimangono a prezzi ragionevoli. Per contro, l'indice statunitense S&P 500 tratta a 21 volte gli utili e a 2,7 volte le vendite.

In sintesi, mentre gli indicatori tecnici suggeriscono che le azioni italiane potrebbero rallentare dopo il rapido e consistente rally delle ultime settimane, il mantenimento o il miglioramento dei fondamentali economici potrebbe sostenere le azioni italiane come un'opportunità interessante per gli investitori.

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