40 arrestati, un fotoreporter ferito. E’ il bilancio dei peggiori scontri degli ultimi due anni in Grecia. Era sembrato subito chiaro che non era una
40 arrestati, un fotoreporter ferito. E’ il bilancio dei peggiori scontri degli ultimi due anni in Grecia. Era sembrato subito chiaro che non era una manifestazione come le ultime che si sono svolte in piazza Syntagma. 150 tra uomini e donne con il volto coperto armati di bastone hanno scatenato una vera guerriglia urbana. Scene già viste in molte città: bancomat bruciati, vetrine danneggiate, scritte sui muri, cassonetti in fiamme.
Il corrispondente di Euronews, Apostolos Staikos, racconta:
“E’ cominciata come una marcia pacifica contro il nuovo memorandum, ma presto il centro della città si è trasformato in un campo di battaglia. Un gruppo di incappucciati ha lanciato pietre e molotov alla polizia che ha risposto con i lacrimogeni.”
La giornata era cominciata in maniera tranquilla. Sebbene ad Atene e in molte altre città della Grecia si stessero svolgendo manifestazioni contro le nuove misure di austerity necessarie a sostenere il nuovo accordo con i creditori internazionali.
La gente è disillusa. Sono tutti arrabbiati e delusi. Una ragazza si rivolge direttamente al primo ministro: “Vorrei dire al nostro premier, a Tsipras, che ci ha traditi. Ha tradito le nostre speranze: noi pensavamo che lui tenesse davvero al nostro Paese. Pensavamo che fosse diverso. Non crediamo nei vecchi governi, nei vecchi politici. Lui era la nostra ultima speranza”.
Le fa eco un uomo di mezza età, esasperato: “Basta con le bugie. Ne abbiamo abbastanza. Più di 200mila giovani hanno lasciato il Paese. Sono il futuro della Grecia e li mandiamo nelle fabbriche tedesche. Per fare cosa? Dovremmo poter rimanere tutti in Grecia e lavorare. Tutti insieme”.
E mentre a Bruxelles si continua a lavorare per il prestito ponte che potrebbe permettere di far riaprire le banche, il Paese ha vissuto una giornata segnata da cortei, dalla serrata delle farmacie e dallo sciopero dei dipendenti pubblici.