Proteste degli agricoltori, Ucraina e Polonia "vicine a trovare una soluzione"

Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal e il primo ministro polacco Donald Tusk, 28 marzo 2024
Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal e il primo ministro polacco Donald Tusk, 28 marzo 2024 Diritti d'autore Czarek Sokolowski/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Di Michela Morsa
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Il premier ucraino Denys Shmyhal e il suo omologo polacco Donald Tusk si sono incontrati a Varsavia per trovare una soluzione definitiva al malcoltento degli agricoltori polacchi

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L'Ucraina e la Polonia hanno dichiarato di aver fatto progressi nel risolvere la questione delle importazioni agricole ucraine e del loro transito in territorio polacco. Ma non c'è nessuna svolta.

Giovedì il primo ministro ucraino Denys Shmyhal si è recato a Varsavia per un colloquio con l'omologo polacco Donald Tusk al fine di trovare una soluzione definitiva al malcontento degli agricoltori polacchi che ha portato a mesi di violente proteste e al blocco dei valichi di frontiera con l'Ucraina. 

Centinaia di manifestanti hanno ripetutamente impedito il transito dei prodotti agricoli del Paese in guerra, considerati concorrenza sleale a causa del loro basso costo, motivato anche dall'esenzione dai dazi europei. Il prolungato blocco stradale ha impedito il passaggio anche dei prodotti diretti in Ucraina e ha causato la morte di tre autisti ucraini, causando una tensione crescente tra Kiev e l'alleata Varsavia. Intanto gli agricoltori polacchi continuano a protestare

Tusk: "Siamo vicini a trovare una soluzione"

Entrambi i leader hanno sottolineato che durante i colloqui sono state avanzate alcune proposte, ma che è necessario lavorare ancora per raggiungere un accordo. Shmyhal ha dichiarato che l'Ucraina ha accettato "alcune limitazioni", ma non le ha specificate.

"Il blocco del confine ucraino da parte di alcuni gruppi polacchi, ovviamente, danneggia l'economia della Polonia, l'economia dell'Ucraina e l'Unione europea nel suo complesso", ha dichiarato Shmyhal. "Oggi posso dire che stiamo facendo progressi per quanto riguarda l'abolizione del blocco, ma soprattutto per quanto riguarda la soluzione a tutte le questioni critiche che portano a tali blocchi. Il nostro piano non viene attuato con la rapidità che vorremmo, ma abbiamo sicuramente delle tendenze positive", ha aggiunto. 

Poi ha salutato le consultazioni con un post su X, dicendo che si aspetta che "la Polonia fornisca risposte concrete ai passi da noi presentati". 

Gli ha fatto eco Tusk: "Stiamo cercando soluzioni che potrebbero non essere completamente adatte a tutti, ma che proteggeranno gli interessi fondamentali degli agricoltori e dei produttori polacchi e, dall'altra parte, quelli ucraini. Siamo vicini a trovare una soluzione". 

I due leader hanno concordato sull'utilità della proposta presentata dalla Commissione europea che, se portata fino all'approvazione, prevederebbe una tassa del 50 per cento sulle importazioni di prodotti alimentari russi e bielorussi nei Paesi dell'Unione europea.

Inoltre il primo ministro ucraino ha annunciato che l'Ucraina ha presentato alla Polonia una richiesta di libero passaggio attraverso il confine non solo di munizioni e aiuti umanitari, ma anche di carburante. "È importante perché riguarda direttamente questioni di sicurezza nazionale e oggi ne abbiamo discusso anche con il primo ministro", ha sottolineato il premier ucraino.

I sospetti legami filorussi del movimento di protesta degli agricoltori

Diversi media polacchi e ucraini hanno rivelato che alcuni leader della protesta degli agricoltori polacchi hanno legami con un partito politico filorusso. Il servizio di informazione polacco Money.pl ha riferito a febbraio che due dei tre leader del movimento di protesta sono associati al partito polacco di estrema destra e filorusso Confederation.

Un dato interessante arriva anche da uno studio condotto dagli esperti dell'Istituto indipendente di finanza pubblica (Ipf) polacco, che ha concluso che le affermazioni secondo cui l'importazione di prodotti agricoli ucraini in Polonia influisce in maniera negativa sulla riduzione dei prezzi del grano non sono vere.

Secondo l'Ipf le importazioni dall'Ucraina non sono abbastanza sostanziose per essere imputate dei problemi economici degli agricoltori polacchi come sostenuto da mesi dal settore. Anche l'embargo dei prodotti ucraini, dice lo studio, non cambierebbe la situazione del mercato interno. 

A febbraio anche i leader ucraini avevano sottolineato la scarsa portata delle importazioni agricole ucraine. "Il grano ucraino transita solo attraverso la Polonia. Ma oggi solo il 5 per cento delle nostre esportazioni agricole passa attraverso il confine polacco. La via principale è il 'corridoio del grano' attraverso il Mar Nero", hanno dichiarato Shmyhal e il presidente ucraino Voldymyr Zelensky.

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