Verso il Giubileo 2025: restauro del baldacchino di San Pietro

Il baldacchino di San Pietro, opera di Gian Lorenzo Bernini
Il baldacchino di San Pietro, opera di Gian Lorenzo Bernini Diritti d'autore Andrew Medichini/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Di Margherita Criscuolo
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L'opera in bronzo dorato ultimata nel 1633 dal Bernini sarà protagonista di un importante intervento conservativo, che si chiuderà entro l'anno, poco prima dell'apertura della Porta santa

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Il baldacchino realizzato tra il 1623 e il 1633 dal maggiore scultore del Barocco, Gian Lorenzo Bernini, per la basilica romana di San Pietro sarà oggetto di un impegnativo intervento di restauro promosso dal Vaticano in vista del Giubileo 2025, presentato l'11 gennaio. Il restauro conservativo, dal costo di 700 mila euro, sarà ultimato entro l'anno, poco prima dell’apertura della Porta Santa.

"A San Pietro è tutto grande, così come è grande anche la sfida di cui prendiamo atto", ha commentatoAlberto Capitanucci, responsabile dell'area tecnica della Fabbrica di San Pietro, presentando il restauro, motivato dalla "presenza di pesanti patine, dall'accumulo di anni di povere e particolato".

Il fulcro di San Pietro

Il baldacchino fu eretto sulla tomba dell'apostolo Pietro, sepoltura da sempre venerata su cui papa Silvestro e l'imperatore Costantino edificaronouna prima grande basilica nel IV secolo, sostituita nel Cinquecento, per volontà di papa Giulio II della Rovere, dall'attuale basilica. 

Una geniale architettura effimera

L'opera fu commissionata a Bernini da papa **Urbano VIII Barberini,**grande committente, nonché uomo di vasta cultura. Con la sua altezza di 29 metri, il baldacchino ha dimensioni accuratamente rapportate all'architettura della chiesa, in quanto concepito come "non architettura", ossia un'architettura effimera che non entra in competizione con l'imponente cupola michelangiolesca, ma vi si accorda perfettamente.

Inoltre, la brillante idea di ripetere nelle colonne giganti del baldacchino il motivo a spirale tipico delle colonne tardoantiche costantiniane (che si rifacevano al Tempio di Salomone), pone l'opera, di per sé fortemente innovativa, in continuità con la tradizione. Per realizzare il baldacchino, Bernini si avvalse della collaborazione di vari altri artisti, tra cui il "rivale" Francesco Borromini.

Durante i restauri, il baldacchino sarà coperto, permettendo il normale svolgimento delle celebrazioni liturgiche.

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