Ma il Paese deve attuare queste modifiche costituzionali se vuole proseguire con i negoziati di adesione all'Unione europea
I deputati del più grande partito di opposizione della Macedonia delNord, il Vmro-Dpmne, non hanno votato per approvare le modifiche costituzionali riguardanti la minoranza bulgara nel Paese perché, secondo loro, minacciano l'esistenza della Nazione macedone, un'opinione condivisa da parte dell'opinione pubblica.
Le modifiche costituzionali sono state richieste dalla Bulgaria, membro dell'Unione europea dal 2007, come condizione sine qua non per proseguire con i negoziati d'adesione alla comunità europea della Macedonia del Nord, bloccati per anni proprio dal veto del Paese vicino.
Secondo la proposta elaborata dalla Francia, la Macedonia del Nord deve riconoscere la minoranza bulgara nella sua Costituzione ed eliminare i discorsi di odio contro la Bulgaria.
In linea di principio, nota il giornalista Branko Gerovski, "i macedoni non hanno nulla contro il riconoscimento della nazionalità bulgara nella Costituzione. Tuttavia, il preambolo dovrebbe affermare la continuità storica del popolo macedone, della Nazione macedone e la specificità della lingua macedone originale".
Le modifiche costituzionali saranno decise solo a giugno, dopo le elezioni presidenziali del 24 aprile e le elezioni parlamentari dell'8 maggio.