Israele: "Se attacca il Libano, sarà guerra" dice il leader di Hezbollah

Il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha tenuto un discorso all'indomani dell'uccisione a Beirut del numero due di Hamas, Saleh Al-Arouri
Il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha tenuto un discorso all'indomani dell'uccisione a Beirut del numero due di Hamas, Saleh Al-Arouri Diritti d'autore Hassan Ammar/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Di Gabriele Barbati
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Hassan Nasrallah ha parlato all'indomani dell'uccisione del numero due di Hamas a Beirut: "Salutiamo i martiri per Gerusalemme". Il leader di Hezbollah ha ricordato Saleh Al-Arouri, colpito in un bombardamento martedì, e il generale iraniano Soleimani, ucciso dagli Usa quattro anni fa in Iraq

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Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha tenuto un discorso molto atteso in Libano, per capire le intenzioni del movimento filo-iraniano nei confronti di Israele in seguito all'uccisione a Beirut in un attacco mirato del vicecapo politico di Hamas, Saleh Al-Arouri.

"Dall'8 ottobre abbiamo condotto centinaia di operazioni contro Israele per sostenere Gaza" ha detto Nasrallah, riferendosi al conflitto scoppiato tra Israele e Hamas dopo gli attacchi del 7 ottobre lanciati dal movimento armato palestinese.

"Dobbiamo pensare agli interessi del Libano che ha suoi problemi. Ma se Israele ha pensato a una guerra contro il Libano, sappia che in tal caso combatteremo senza limiti né regole" ha detto il capo di Hezbollah che, per numero di membri e armi, è considerata la più potente tra le milizie filo-iraniane che operano in Medio Oriente.

Non abbiamo paura della guerra. Siamo pronti. Non siamo scoraggiati. E quando viene combattuta contro di noi, allora il nostro interesse nazionale sta nell'andare fino in fondo

Nasrallah ha parlato di Iran e del generale Soleimani

L'intervento di Nasrallah era già previsto mercoledì per commemorare la morte di Qasem Soleimani, il generale iraniano a capo della Forza Al-Quds delle Guardie della Rivoluzione, ucciso il 3 gennaio 2020 a Baghdad da un attacco mirato statunitense.

Il leader di Hezbollah ha menzionato le esplosioni durante le celebrazioni del quarto anniversario della morte di Soleimani, tenutesi mercoledì a Karman in Iran, che hanno ucciso un centinaio di persone.

Proprio verso l'Iran, Nasrallah ha espresso ripetuti elogi, in particolare riguardo alla politica di Teheran di "supportare, equipaggiare e rendere autonomi" per i loro obiettivi i vari gruppi paramilitari attivi nella regione, tra cui quello libanese, il cui coordinamento era affidato al generale Soleimani.

Nasrallah ha aperto però il suo intervento, durato un'ora e un quarto, esprimendo le condoglianze per Al-Arouri e per "tutti i martiri che sono caduti sulla strada di Gerusalemme", tra cui un altro generale iraniano ucciso in un raid su Damasco il 25 dicembre, Sayyed Razi Mousavi.

"Il vostro sangue, i vostri sacrifici e la vostra pazienza produrranno solo buoni risultati per la Palestina e il Libano e la Siria e l'Iraq e l'intera regione" ha detto in collegamento video da una località segreta.

Nelle immagini diffuse in diretta da vari media internazionali, Nasrallah appariva accanto a una sovrimpressione con la Cupola della Roccia di Gerusalemme e un montaggio di volti, tra cui spiccava quello del generale Soleimani.

Si vedeva anche una sala conferenze gremita, probabilmente a Beirut, in cui si distinguevano sostenitori di Hezbollah, con le sciarpa gialla del movimento filo-iraniano, e seduti nelle prime file dei rappresentanti di Hamas con al collo sciarpe palestinesi. 

Le accuse di Nasrallah a Israele e agli Stati Uniti

"Gli attacchi del 7 ottobre hanno scosso le fondamenta di Israele e l'hanno instradata sulla sua fine, che speriamo di vedere noi stessi presto" ha detto il segretario generale di Hezbollah.

Nasrallah ha sostenuto che l'esercito e il governo israeliani stiano sottostimando  le perdite militari a Gaza e al confine con il Libano. 

"Solo sul fronte libanese, hanno subito migliaia di morti e feriti" ha detto, aggiungendo che la "Palestina sarà libera dal fiume al mare" (la formula usata per intendere la distruzione dello Stato di Israele), suscitando in entrambi i casi giubilo tra il pubblico. 

Il capo di stato maggiore israeliano Herzl Halevi ha visitato le truppe al confine con il Libano: "Al nord siamo molto preparati e siamo concentrati sulla lotta contro Hamas"

"Gli Stati Uniti hanno impedito la fine della guerra con i loro veti alle Nazioni Unite" ha accusato Nasrallah "e a uccidere a Gaza è la politica americana, i missili americani e le bombe americane,violando il diritto umanitario internazionale".

Il leader sciita ha anche sostenuto pubblicamente gli attacchi degli Houthi dallo Yemen alle rotte commerciali nel Mar Rosso, una delle maggiori preoccupazioni di Washington e della comunità internazionale.

Il portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno rafforzando la presenza nelle acque del Medio Oriente "per proteggere le proprie forze, gli alleati e il commercio globale". Gli Usa hanno già 4mila militari e 50 aerei stazionati tra il Mediterraneo orientale, ha ricordato Kirby.

Nuovi attacchi di Hezbollah sul nord di Israele mercoledì

Nasrallah ha annunciato che venerdì prossimo parlerà più in dettaglio della situazione tra Hezbollah e Israele. 

Intanto il movimento, che controlla buona parte di Beirut e del sud del Libano, ha rivendicato nove attacchi con razzi mercoledì contro postazioni israeliane oltreconfine.

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L'esercito israeliano ha colpito un edificio a Naqoura, nel Libano meridionale, dove si trova anche la base della missione Unifil a guida italiana. Sono morti quattro membri di Hezbollah, secondo l'agenzia Reuters. 

Il gruppo libanese aveva diffuso un comunicato martedì promettendo una risposta all'uccisione di Al-Arouri, che ricopriva la carica di vicepresidente dell'ufficio politico di Hamas e teneva a Beirut i contatti con gli altri gruppi della regione.

Il bombardamento di martedì, che Israele non ha confermato, ha colpito un ufficio di Hamas nella parte meridionale della capitale libanese, uccidendo quattro membri del movimento palestinese (tra cui Samir Effendi che teneva i rapporti con gli Houthi) e, secondo l'emittente Al Jazeera, tre affiliati di un gruppo armato che opera in Siria, Al Jamaa al-Islamyia.

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