Sudan, una grave epidemia di colera oltre alla guerra: 800 mila euro dall'Ue

Un bambino ospitato in un dormitorio di Port Sudan
Un bambino ospitato in un dormitorio di Port Sudan Diritti d'autore AFPTV
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Di Gabriele Barbati
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Da otto mesi la guerra civile ha gettato il Sudan nel caos. 7 milioni circa gli sfollati interni, ora alle prese con una grave epidemia di colera. La situazione peggiore a Port Sudan

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Il Sudan è stato colpito da una vasta epidemia di colera, che si aggiunge alla tragedia creata dalla guerra civile in corso da aprile.

Sono più di 2.200 i casi confermati a Port Sudan,la maggiore città sulla costa del Mar Rosso, secondo le autorità sanitarie locali.

Da settembre ci sono stati 8 mila casi di colera in Sudan

L'epidemia di colera, dichiarata dal governo sudanese lo scorso settembre, ha coinvolto finora circa ottomila persone in una cinquantina di località, facendo oltre duecento vittime, hanno reso noto le Nazioni Unite.

L'emergenza è aggravata dalla mancanza di medicinali e da un sistema sanitario nazionale al collasso, con circa il 70 per cento degli ospedali e degli ambulatori messo fuori uso dalla guerra, secondo Ahlam Abdullah, un funzionario del ministero della Salute sudanese. 

Le tappe della crisi del Sudan dalla caduta di Omar al-Bashir

Da otto mesi il Sudan è piombato in un conflitto tra l'esercito guidato dal generale Abdel-Fattah Burhan e i ribelli delle Forze di Supporto Rapido (Rsf) capeggiate dal generale Mohammed Hamdan Dagalo.

I due generali hanno condotto nell'ottobre 2021 il colpo di stato che ha fatto deragliare la breve transizione democratica del Sudan seguita alla destituzione del presidente Omar al-Bashir nell'aprile del 2019.

La guerra ha ucciso finora oltre novemila persone e causato più di sette milioni di sfollati, di cui un milione e mezzo circa ha trovato rifugio nei Paesi vicini, specialmente in Ciad. 

"La crisi  in Sudan è profondamente preoccupante, data la diminuzione dell’accesso e della sicurezza per gli operatori umanitari" ha denunciato nei giorni scorsi il direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Ghebreyesus.

Secondo il sistema di monitoraggio dell'Oms, nel continente africano si concentra la maggior parte delle epidemie attualmente in corso nel mondo.

L'Unione europea ha annunciato la settimana scorsa un finanziamento di 800 mila euro al Sudan per rispondere all'epidemia.

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