Mar Rosso, non si passa: i ribelli Houthi minacciano nuovi attacchi

Il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin
Il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin Diritti d'autore Tara Copp/AP
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Di Stefania De Michele
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Le principali compagnie di navigazione hanno già bloccato il passaggio nel Mar Rosso attraverso lo stretto di Bab al-Mandeb

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Dovrebbe essere un deterrente e, invece, i ribelli Houthi dello Yemen, non recedono: continueranno ad attaccare le navi mercantili nel Mar Rosso.

La creazione di una nuova forza multinazionale di protezione marittima non spaventa dunque i miliziani, che hanno minacciato nuovi attacchi con droni e missili (l'ultimo dei quali ha preso di mira due navi lunedì).

Stati Uniti, la condanna degli attacchi Houthi

Gli Stati Uniti hanno condannato le aggressioni "senza precedenti" alle navi mercantili nel Mar Rosso: un'escalation che potrebbe interrompere a lungo il flusso commerciale globale.

Le principali compagnie di navigazione hanno già bloccato il passaggio attraverso lo stretto di Bab al-Mandeb.

Il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austinè intervenuto a un incontro virtuale con i rappresentanti di 43 Paesi, oltre che dell'Unione europea e della Nato, per discutere della crescente minaccia alla navigazione nel Mar Rosso.

Il capo del Pentagono ha "esortato i partecipanti a unirsi alle iniziative guidate dagli Stati Uniti e ad altre iniziative internazionali per ripristinare la sicurezza e prevenire ulteriori aggressioni da parte degli Houthi".

Nel post di Austin: "L'operazione Prosperity Guardian riunisce paesi che condividono l'impegno per la libertà di navigazione. Questa coalizione condurrà pattugliamenti congiunti nel Mar Rosso meridionale e nel Golfo di Aden".

L'alleanza annunciata lunedì comprende Stati Uniti, Regno Unito, Bahrein, Canada, Francia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles e Spagna.

"Continueremo ad attaccare, in solidarietà con Gaza"

Ma gli Houthi, sostenuti dall'Iran, si sono detti determinati a continuare le incursioni ai danni delle flotte commerciali.

Anche se l'America mobilita il mondo intero, le nostre operazioni militari non si fermeranno, qualunque sia il sacrificio che ci costerà
Mohammed al-Bukhaiti
leader dei ribelli yemeniti, sul social network X

Il loro principale portavoce, Mohammed Abdelsalam, si è detto d'accordo, affermando su X che gli Houthi stavano agendo in "solidarietà con il popolo palestinese e contro il blocco della (Striscia di Gaza)".

Gli yemeniti sventolano bandiere in solidarietà con il popolo di Gaza -24 novembre 2023 a Sanaa, controllata dagli Houthi
Gli yemeniti sventolano bandiere in solidarietà con il popolo di Gaza -24 novembre 2023 a Sanaa, controllata dagli HouthiMOHAMMED HUWAIS/AFP or licensors

Secondo il Pentagono, gli Houthi hanno lanciato più di 100 attacchi, prendendo di mira 10 navi mercantili. 

A novembre hanno sequestrato la Galaxy Leader, prendendo in ostaggio i 25 membri dell'equipaggio. La nave e il suo equipaggio sono ancora in Yemen.

Cacciatorpediniere britannico in partenza

Il Regno Unito ha annunciato martedì che il cacciatorpediniere HMS Diamond si è unito alla nuova forza di protezione marittima.

"Questi attacchi illegali sono una minaccia inaccettabile per l'economia globale e rischiano di far aumentare i prezzi del carburante", ha dichiarato il segretario alla Difesa britannico Grant Shapps.

Anche l'Italia pronta a inviare una nave nel Mar Rosso

Anche l'Italia ha annunciato l'invio della fregata Virgilio Fasan nel Mar Rosso.

"Quello del Mar Rosso - ha spiegato il ministro della Difesa Guido Crosetto - è un problema fondamentale per noi. Siamo una Nazione che affida al trasporto navale gran parte della sua ricchezza. Il blocco del Canale di Suez significa per noi un aumento immediato di qualunque cosa venga trasportata su nave, sia per venderla che per comprarla: si pensi all'energia, al petrolio, al gas liquido, a qualunque tipo di merce che arriva e parte dall'Italia in nave".

La Spagna, che ha dichiarato di voler far parte del gruppo di protezione marittima, ha sottolineato che la sua decisione dipende da quelle dell'Ue e della Nato e che "non parteciperà unilateralmente".

Le navi mercantili cercano rotte alternative

Le assicurazioni sono salite alle stelle, spingendo le principali compagnie di navigazione a riorientare le loro navi intorno alla punta meridionale dell'Africa, nonostante i costi aggiuntivi di carburante di un viaggio molto più lungo.

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Martedì la Maersk ha dichiarato che tutte le navi che avrebbero dovuto attraversare il Mar Rosso sarebbero state dirottate verso il Capo di Buona Speranza.

Secondo l'armatore danese, sono 20 le navi interessate, metà delle quali in attesa a est del Golfo di Aden e le altre a sud di Suez nel Mar Rosso o a nord di Suez nel Mediterraneo.

Il generale di brigata yemenita Tariq Muhammad Abdullah Saleh
Il generale di brigata yemenita Tariq Muhammad Abdullah SalehKHALED ZIAD/AFP or licensors

Nella foto:Il generale di brigata Tariq Muhammad Abdullah Saleh (a sinistra), membro del Consiglio presidenziale del governo yemenita riconosciuto a livello internazionale, osserva gli uomini della guardia costiera che pattugliano il Mar Rosso al largo della città di Mokha, controllata dal governo, nella provincia occidentale di Taiz, vicino allo strategico stretto di Bab al-Mandab, il 12 dicembre 2023.

Il Mar Rosso è una "autostrada del mare" che collega il Mediterraneo all'Oceano Indiano, e quindi l'Europa all'Asia.

Circa 20.000 navi passano ogni anno attraverso il Canale di Suez, un'altra porta di accesso per le navi che transitano nel Mar Rosso.

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Secondo gli analisti, la forza marittima annunciata da Washington non sarà molto efficace.

"Gli Houthi hanno un grande arsenale di droni e missili e alcuni saranno difficili da intercettare", ha dichiarato Andreas Krieg, professore del King's College di Londra.

Torbjorn Soltvedt, della società di analisi dei rischi Verisk Maplecroft, ritiene che gli Houthi abbiano anche "la capacità di dispiegare mine antinave e di condurre operazioni coordinate con barche ed elicotteri".

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