La Dichiarazione dei diritti umani compie 75 anni, l'Onu: "Sia appello alla speranza e all'azione"

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Image Diritti d'autore FABRICE COFFRINI/AFP
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Di Michela Morsa
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Durante l'evento celebrativo tenutosi a Ginevra l'Alto commissario Onu per i diritti umani Volker Turk ha chiesto ai leader mondiali di ritrovare lo spirito di allora e superare la polarizzazione

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In occasione del 75esimo anniversario della Dichiarazione universali dei diritti dell'uomo, le Nazioni unite hanno esortato i leader mondiali a far rivivere lo spirito che portò alla firma della carta, per contrastare l'oppressione e la polarizzazione diffuse oggi nel mondo. 

Il testo, adottato il 10 dicembre del 1948 al termine della Seconda guerra mondiale, ha segnato un momento storico: per la prima volta i Paesi si sono accordati per proteggere i diritti e le libertà fondamentali di tutte le persone su scala universale.  

"Nelle ceneri della guerra globale, ha portato speranza. Per porre fine a cicli di spargimenti di sangue, ha promesso giustizia e ha indicato la strada per la pace", ha dichiarato l'Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani Volker Turk durante un evento celebrativo tenutosi lunedì nella sede europea dell'Onu, a Ginevra.

Durante l'evento, iniziato con un minuto di silenzio per le vittime delle violazioni dei diritti, Turk ha affermato che la dichiarazione fornisce una "guida" per risolvere le enormi sfide che dobbiamo affrontare oggi. Il testo, ha detto, ha tratto ispirazione da tutto il mondo e "risuona con l'antica saggezza che collega tutti gli esseri umani". 

"Carestia. Discriminazione oppressiva e odiosa. Repressione e persecuzione. Minacce ai diritti umani generate dal cambiamento climatico, dall'inquinamento e dalla perdita di biodiversità: si tratta di sfide profonde e interconnesse che derivano dal mancato rispetto dei diritti umani", ha dichiarato l'Alto commissario Onu. 

Turk ha detto che il suo pensiero va "ai milioni di persone che soffrono in modo insopportabile nei Territori palestinesi occupati, in particolare a Gaza e in Israele, in Sudan, in Ucraina, in Myanmar e in tanti altri luoghi".

"I redattori della Dichiarazione universale hanno superato gli scontri geopolitici e le differenze economiche, hanno messo da parte molte terribili controversie per arrivare a questo testo luminoso, che ha illuminato il cammino verso la pace, la giustizia e la libertà", ha insistito. 

E il 75esimo anniversario dovrebbe essere visto come "un appello alla speranza e... all'azione. In un momento di così poca solidarietà e di così tante visioni divisive e miopi, lo vedo come un appello a superare la polarizzazione", ha detto Turk. 

"Un invito a ritornare allo spirito che ha portato ogni Stato membro ad adottare la Dichiarazione universale e a basare le decisioni locali, nazionali e globali, in tutti i settori della politica, sul valore intrinseco e uguale di ogni vita umana".

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