Israele, c'è la lista: altri 11 ostaggi attendono la liberazione

La festa dopo la liberazione dei prigionieri
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Altri 11 ostaggi pronti a essere liberati nel quarto giorno di tregua. Israele ha detto che accetterà un giorno in più di cessate il fuoco per ogni 10 ostaggi rilasciati

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Ultimo giorno di tregua tra Israele e Hamas: il cessate il fuoco di quattro giorni ha permesso la liberazione di ostaggi, prigionieri e aiuti di emergenza nella Striscia di Gaza.

Intanto, Israele ha ricevuto la lista di 11 ostaggi che dovrebbero essere liberati nelle prossime ore da Hamas. Lo riporta il Wall Street Journal citando fonti governative egiziane. La notizia è confermata anche da Haaretz.

Sono in corso negoziati per prolungare la cessazione delle ostilità. 

Nella notte tra domenica e lunedì, Hamas ha dichiarato in un comunicato di voler "cercare di prolungare la tregua oltre i quattro giorni per aumentare il numero di prigionieri liberati", come previsto nell'accordo.

Israele ha detto che accetterà un giorno in più di cessate il fuoco per ogni 10 ostaggi rilasciati.

Anche il presidente Usa Biden preme per prorogare l'accordo**: "**Il nostro obiettivo è far sì che questa tregua vada oltre la giornata di domani, in modo da poter continuare a vedere il rilascio di altri ostaggi e la distribuzione di più aiuti umanitari a chi ne ha bisogno"

Ma chi ha gli ostaggi?

Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed Bin Abdulrahman al-Thani, ha dichiarato al Financial Times che, per estendere il cessate il fuoco temporaneo, Hamas deve localizzare decine di ostaggi, tra cui donne e bambini, detenuti da civili e da altre fazioni nella Striscia di Gaza. Al-Thani Ha affermato che ci sono più di 40 persone, in detenzione a Gaza, che non sono nelle mani di Hamas.

"Uno degli obiettivi è  che Hamas abbia il tempo di cercare il resto dei (rapiti) dispersi", ha aggiunto Al-Thani. Il primo ministro qatariota ha anche affermato che l'obiettivo dichiarato da Israele di sradicare Hamas dalla Striscia di Gaza

non è realistico. "Alla fine, la distruzione di Hamas attraverso la continuazione di questa guerra non avverrà  mai. Alimenterà solo la narrativa dell'estremismo e della radicalizzazione", ha dichiarato Al-Thani. "Abbiamo bisogno di una soluzione politica che garantisca la sicurezza del popolo palestinese e del popolo israeliano", ha aggiunto. 

Lo scambio di ostaggi e prigionieri

In totale, 58 ostaggi sono stati rilasciati da Gaza nei tre giorni di cessate il fuoco, tra cui cittadini della Thailandia, delle Filippine e della Russia.

Domenica sono stati liberati 17 ostaggi, tra cui 13 israeliani e quattro cittadini thailandesi, scambiati per 39 prigionieri palestinesi. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato di aver facilitato il rilascio di 33 palestinesi in Cisgiordania.

Sabato lo scambio tra ostaggi e prigionieri palestinesi è stato ritardato di ore dopo che Hamas ha accusato Israele di aver commesso "diverse violazioni dell'accordo (negoziato dal Qatar con l'appoggio degli Stati Uniti e dell'Egitto, ndr)". Tra queste, il fatto che Israele non stesse rilasciando i prigionieri nell'ordine concordato e che Gaza non avesse ricevuto aiuti sufficienti.

Venerdì, primo giorno dello scambio di prigionieri, 24 ostaggi - tra cui 13 israeliani, 10 cittadini thailandesi e un cittadino filippino - sono stati liberati da Gaza in cambio di 39 palestinesi detenuti in Israele.

Abigail adottata da Israele

Tra gli ostaggi liberati domenica c'è una bambina di quattro anni, di doppia nazionalità americana e israeliana, di nome Abigail, rimasta orfana nell'attacco del commando di Hamas in territorio israeliano il 7 ottobre.

Secondo un alto funzionario americano, sua madre è stata uccisa davanti ai suoi occhi. Il padre sarebbe stato a sua volta ucciso nel tentativo di proteggerla. 

"Ha subito un terribile trauma", ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che sostiene, come la Francia, l'opportunità di prolungare la tregua.

Il bilancio di guerra di Netanyahu

"Lei (Abigail) non ha più genitori, ma ha un intero Paese che la abbraccia. Ci prenderemo cura di lei", ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha aggiunto: "Le disposizioni prevedono il rilascio di altri dieci ostaggi ogni giorno e questa è una benedizione. Ma ho anche detto al presidente Biden che, dopo l'accordo, torneremo al nostro obiettivo: eliminare Hamas e assicurarci che la striscia di Gaza non sia più quella che era".

Netanyahu è pronto a chiedere al governo un "bilancio di guerra" di 30 miliardi di shekel (7,3 miliardi di euro).

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Il premier israeliano ha visitato le truppe nel Nord della Striscia di Gaza: si tratta della prima volta da quando Israele si è ritirata dal territorio palestinese nel 2005.

Il premier israeliano Netanyahu con i soldati nel nord della Striscia di Gaza
Il premier israeliano Netanyahu con i soldati nel nord della Striscia di GazaHANDOUT/AFP or licensors

200 camion al giorno di aiuti per Gaza

La situazione umanitaria a Gaza resta critica e le necessità sono senza precedenti, dice l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa).

Da venerdì, 248 camion carichi di aiuti sono entrati nella Striscia di Gaza. 

"Dovremmo inviare 200 camion al giorno per almeno due mesi per soddisfare i bisogni", ha dichiarato un portavoce dell'Unrwa, Adnan Abu Hasna, precisando che non c'è "acqua potabile né cibo" in diverse zone.

Nel tweet: "@UNRWA il Commissario Generale @UNLazzarini si dice "fiducioso" di poter continuare a operare per fornire aiuti umanitari nel sud di Gaza, anche se Israele vi spingerà un'offensiva militare".

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Sempre secondo le Nazioni Unite, più della metà degli alloggi del territorio sono stati danneggiati o distrutti dalla guerra e 1,7 milioni di persone sono state sfollate, su 2,4 milioni di abitanti.

Gli ospedali del sud del territorio continuano a ricevere numerosi feriti evacuati dal nord, dove quasi tutte le strutture sanitarie sono al collasso.

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