Dilan Yeşilgöz-Zegerius, candidata di origine curda dello stesso partito del primo ministro uscente Mark Rutte, potrebbe essere la prima donna premier in Olanda. Ma deve fare i conti con l'ascesa dell'estrema destra e del partito di Geert Wilders
Per gli elettori olandesi chiamati mercoledì 22 novembre alle urne per le elezioni, solo una cosa è certa: avranno un nuovo primo ministro.
Mark Rutte, il primo ministro olandese da più tempo in carica, è arrivato a fine corsa e ha annunciato l'addio alla politica.
Con 26 partiti in lizza per 150 seggi in Parlamento, la scena politica olandese si apre ad un governo di coalizione.
I sondaggi mostrano che quattro partiti, tra cui il Partito per la Libertà, di estrema destra, di Geert Wilders, sono ad un vero testa a testa. Tutti e quattro potrebbero vincere.
Se il partito attualmente al governo, il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia, riuscisse a tarpare le ali a Wilders, Dilan Yeşilgöz-Zegerius, 46 anni, ora ministra della Giustizia, potrebbe diventare la prima donna a occupare la carica di primo ministro in Olanda.
È stata la prima liberale ad ammettere che una coalizione con l’estrema destra era possibile.
A sinistra, la coalizione laburista-verde è guidata da Frans Timmermans, pezzo grosso di Bruxelles e già vicepresidente della Commissione europea.
L'ago della bilancia nella formazione di un governo, poi, potrebbe essere **Pieter Omtzigt,**con il suo partito Nuovo Contratto Sociale, considerato un outsider.