L'ordine della Corte internazionale di giustizia alla Siria: azioni concrete contro la tortura

I posti vuoti lasciati dalla delegazione legale del governo siriano che non ha partecipato alle udienze preliminari all'Aia, Paesi Bassi, martedì 10 ottobre 2023.
I posti vuoti lasciati dalla delegazione legale del governo siriano che non ha partecipato alle udienze preliminari all'Aia, Paesi Bassi, martedì 10 ottobre 2023. Diritti d'autore Peter Dejong/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Euronews
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La causa contro è stata intentata da Paesi Bassi e Canada. Al vaglio dei giudici le violenze sui civili siriani commesse dal regime di Damasco

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La Corte internazionale di giustizia ha ordinato alle autorità siriane di prendere tutte le "misure in loro potere" per porre fine alla "tortura e ad altri atti di trattamento o punizione crudeli, inumani o degradanti".

È il primo caso aperto sugli abusi del regime durante la guerra civile scoppiata nel 2011 a raggiungere la giustizia internazionale. La decisione arriva un giorno dopo che i tribunali francesi hanno emesso un mandato di arresto internazionale per il presidente siriano. Bashar al-Assad è accusato di complicità in crimini contro l'umanità per gli attacchi chimici in Siria del 2013.

Il caso giudiziario

La sentenza fa parte di una causa in corso e promossa dai Paesi Bassi e dal Canada nel giugno 2023, incentrata sulle accuse di tortura e crimini contro l'umanità perpetrati dalle autorità siriane nei confronti dei propri cittadini durante i 12 anni di guerra civile che hanno sconvolto il Paese.

La Corte internazionale di giustizia ha chiesto alla Siria di "garantire che i suoi funzionari, così come qualsiasi organizzazione o persona soggetta al suo controllo, direzione o influenza, non commettano atti di tortura o altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti".

Il tribunale ha anche stabilito che la Siria deve "impedire la distruzione e assicurare la conservazione di qualsiasi prova" relativa alla tortura. Ciò include i rapporti medici e le registrazioni dei decessi.

La reazione di Damasco

Il governo siriano ha boicottato l'udienza di ottobre e non ha partecipato alla sentenza di giovedì. Ma ha già respinto il caso come "disinformazione e menzogna".

Anche la Corte penale internazionale (CPI), con sede all'Aia, si occupa di crimini di guerra, ma non ha potuto intervenire in Siria perché Damasco non ha mai ratificato il trattato istitutivo del tribunale, lo Statuto di Roma.

La guerra civile siriana è iniziata con proteste pacifiche nel 2011, che sono state soppresse nel sangue, scatenando un conflitto civile che si trascina da oltre un decennio. Quest'anno Assad è stato invitato a partecipare a un vertice della Lega Araba, per la prima volta dopo anni di sospensione dal blocco regionale a causa della guerra.

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