La Francia emette un mandato d'arresto per Bashar al Assad: in Siria armi chimiche sui civili

Il presidente siriano Bashar al Assad
Il presidente siriano Bashar al Assad Diritti d'autore AP/AP
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Di Ilaria Cicinelli
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Un'indagine della procura francese ha portato all'emissione del mandato d'arresto per il presidente siriano per l'uso di armi chimiche contro i civili, negli attacchi del 2013

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Lo scorso 14 novembre i giudici francesi hanno emesso un mandato di arresto internazionale per il presidente siriano Bashar al-Assad, suo fratello Maher al-Assad e altri due alti funzionari per l'uso di armi chimiche. Usare queste armi contro i civili, come avvenuto nella città di Douma e nel distretto di Ghouta orientale nell'agosto 2013, è vietato dalla Convenzione sulle armi chimiche del 1993. Più di mille persone sono morte nel corso di questi attacchi. 

Questa è "Una nuova vittoria per le vittime, le loro famiglie e i sopravvissuti e un passo avanti sulla strada della giustizia e della pace sostenibile in Siria", secondo l'avvocato Mazen Darwish, fondatore e direttore generale del Centro siriano per i media e la libertà d'espressione (Smc).

A portare all'emissione dei mandati è stata un'indagine penale dell'Unità specializzata in crimini contro l'umanità della Corte giudiziaria di Parigi sui due attacchi con armi chimiche dell'agosto 2013. L'indagine è stata aperta dopo la denuncia dell'Smc, basata sulle testimonianze dei sopravvissuti e centinaia di prove documentali tra cui video e foto, nonché un'analisi del programma di armi chimiche del governo siriano.

Il governo siriano ha sempre smentito la responsabilità, parlando invece di un presunto "complotto straniero", volto a seminare la discordia nel Paese.

Si tratta del primo mandato di arresto internazionale emesso nei confronti del capo di Stato siriano. La risposta del governo alle proteste iniziate nel 2011 è stata caratterizzata da una brutale repressione, che gli esperti delle Nazioni Unite hanno inquadrato come crimini di guerra.

I mandati d'arresto riguardano anche il generale Ghassan Abbas, direttore della sezione 450 del Centro siriano di studi e ricerche scientifiche (Ssrc), e del generale Bassam al-Hassan, consigliere presidenziale per gli affari strategici e ufficiale di collegamento tra il Palazzo presidenziale e l'Ssrc. Questi mandati d'arresto si riferiscono alla complicità in crimini contro l'umanità e crimini di guerra.

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