Russia, Senato approva la revoca della ratifica del trattato sulla messa al bando dei test nucleari

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Di Michela Morsa
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La Duma ha dato l'ok già la scorsa settimana, ora manca la firma del presidente russo Vladimir Putin. Mosca dice che è una risposta agli Stati Uniti, che non hanno mai ratificato il trattato

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Era già arrivato l'ok della Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, la scorsa settimana. Ora anche la Camera alta ha approvato il disegno di legge che revoca la ratifica da parte della Russia del trattato internazionale per la messa al bando totale dei test nucleari. 

Lo ha fatto all'unanimità, con 156 voti a favore che ora aprono la strada all'ultimo passo necessario per rendere la decisione legge: la firma del presidente russo Vladimir Putin. Che non è affatto in dubbio, dal momento che è stato lo stesso Putin il primo promotore dell'iniziativa. 

Il presidente aveva annunciato la mossa a inizio ottobre, definendola una risposta agli Stati Uniti, che quel trattato non l'hanno mai ratificato. È il Ctbt (Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty), un accordo internazionale che proibisce esperimenti nucleari in qualsiasi ambiente. 

Il testo è stato elaborato tra il 1993 e il 1996 in seno alla Conferenza del disarmo ed è stato approvato dall'Assemblea generale delle Nazioni unite nel 1996, ma non è mai entrato in vigore proprio perché non è stato ratificato - passaggio indispensabile - dal numero minimo di Stati previsto dal trattato stesso. 

Nonostante infatti sia stato firmato da 71 Stati e ratificato da 155 (al 2011), per l'entrata in vigore è necessaria la ratifica da parte dei 44 Stati che alla data della firma del trattato possedevano tecnologia nucleare. E cinque di loro non l'hanno mai fatto: Cina, Iran, Egitto, Israele e Stati Uniti. Mentre tre non hanno nemmeno firmato: Corea del Nord, India e Pakistan. 

Lo scorso febbraio la Russia aveva sospeso anche la sua partecipazione al trattato sul disarmo nucleare New start (News strategic arms reduction treaty), firmato con gli Stati Uniti nell'aprile del 2010 per ridurre del 30% il limite di testate nucleari in possesso dei due Paesi fissato da un precedente accordo. 

Questa legge "mira a ristabilire la parità nel campo del controllo degli armamenti nucleari", ha sottolineato una dichiarazione pubblicata sul sito web della Camera alta poco prima del voto. La scorsa settimana il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, aveva detto che si tratta di una "risposta a un atteggiamento odioso da parte degli Stati Uniti nei confronti dei loro obblighi di mantenimento della sicurezza globale".

Sulla possibilità che Mosca riprenda i test, il presidente Putin ha detto di "non essere pronto a dirlo", vantandosi però dello sviluppo di nuovi missili superpotenti in grado di trasportare testate nucleari.

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