"Noi, sopravvissuti all'inferno". Le testimonianze di feriti e scampati all'attacco di Hamas

Shani si è salvata.
Shani si è salvata. Diritti d'autore Screenshot
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Di Cristiano TassinariEuronews World
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Storie incredibili di sopravvivenza, per determinazione o per fortuna. Il caso dei 35 anziani del kibbutz Kfar Aza, vicino alla Striscia di Gaza, che erano in vacanza in Bulgaria: si sono salvati la vita, ma ora piangono i loro cari

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Un gruppo di 35 anziani del kibbutz Kfar Aza vicino alla Striscia di Gaza è tornato a casa dopo un viaggio all'estero. 
Il tempismo della visita in Bulgaria ha probabilmente salvato loro la vita, ma sono tornati senza sapere chi tra i loro familiari e amici è sopravvissuto al massacro del villaggio.

Una psicologa del Ministero del Welfare israeliano spiega le loro condizioni: 
“Si trovano chiaramente in una situazione molto traumatica, perché vivono nell’inferno della non conoscenza. Non hanno dormito, non hanno mangiato...".

Racconta una donna:
“Pochi minuti prima che venissero portati via, ho ricevuto l'ultimo messaggio. Erano le undici di sera. Il messaggio diceva: Ci sono terroristi in casa".

"Ho ricevuto l'ultimo messaggio".
"Ho ricevuto l'ultimo messaggio".Screenshot

L'attacco al Festival musicale Supernova ha causato la morte di circa 260 persone, eppure sono emerse storie di sopravvivenza, sia per determinazione che per fortuna.

"Non potevo far altro che nascondermi..."

Shani Hadar, 35 anni, è stata colpita alla spalla ed è rimasta nascosta per 10 ore prima di fuggire. Aveva deciso all'ultimo di andare al festival. 
"Sono stata attaccata da un terrorista mentre cercavo di scappare dalla strada. Avevano appena fatto irruzione nelle strade. Ho visto che c'erano terroristi davanti e dietro di me. Non avevo altra scelta che correre a sinistra della strada. Ho usato un kimono come benda. Mi sono resa conto che il sangue avrebbe continuato a scorrere e sapevo che i soccorsi non sarebbero arrivati rapidamente...", racconta Shani. 

Shani Hadar, nel letto di ospedale, racconta la sua drammatica esperienza.
Shani Hadar, nel letto di ospedale, racconta la sua drammatica esperienza.Screenshot

Un hotel nel kibbutz Shefayim offre gratuitamente rifugio a coloro che sono traumatizzati e in lutto. Alcuni sono sopravvissuti agli attacchi fingendosi morti, altri si sono nascosti negli armadi o sotto i letti. 

Tutti hanno perso una persona cara.
Qualcino deve fare i conti con la propria coscienza. 

“Io sono di sinistra", dice Rachel Stellman, una sopravvissuta. "Sappiamo che non tutti sostengono Hamas. Ora non sono più sicura della mia posizione. Dovrò lavorare e riflettere di nuovo molto duramente su di me e sulla mia umanità".

"Dovrò riflettere sulla mia umanità".
"Dovrò riflettere sulla mia umanità".Screenshot

Euronews racconta

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