Sistema-Wawrzyk: la Polonia vendeva visti in Africa e Asia. Governo in difficoltà verso le elezioni

Cartelloni elettorale: il 15 ottobre in Polonia si vota.
Cartelloni elettorale: il 15 ottobre in Polonia si vota. Diritti d'autore Euronews
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Di Magdalena Chodownik da Varsavia - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
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Commissione europea e Germania hanno chiesto spiegazioni alla Polonia. Il sistema di corruzione messo in piedi dall'ex viceministro agli Esteri, Piotr Wawrzyk, funzionava a pieno regime dal 2021: 250.000 i visti assegnati. Con un occhio particolare all'India

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VARSAVIA (POLONIA) - Una clamorosa inchiesta giornalistica ha scoperchiato lo scandalo.
Dal 2021, il governo polacco avrebbe venduto 250.000 visti in Asia e in Africa, al prezzo di 4.500 euro ciascuno.

L'ex viceministro degli Esteri, Piotr Wawrzyk (55 anni), - esponente del partito di centrodestra "Diritto e Giustizia",il PIS (Prawo i Sprawiedliwość), il partito di governo - è indagato per corruzione in relazione al rilascio dei visti polacchi.

Nei guai anche diversi membri del suo staff.

Colpe personali di Wawrzyk o sistema di Stato?

Il caso è trapelato durante la campagna elettorale - in Polonia si vota per le politiche il 15 ottobre - e, di conseguenza, l'ex viceministro ha perso il suo posto di candidato nelle liste elettorali di "Diritto e Giustizia", il partito del primo ministro Mateusz Morawiecki

Il momento di crisi del governo - colpe personali di Wawrzyk o sistema di Stato? - viene abilmente sfruttato dall'opposizione per mettere alle corde gli avversari politici, e i giornalisti continuano il loro lavoro, perché sembra che quello che hanno scoperto sia soltanto la punta dell'iceberg...

"Un sistema collaudato di visti-Schengen multipli"

Racconta Andrzej Stankiewicz, giornalista di Onet.pl, che ha dato il via allo "scandalo dei visti": 
"Abbiamo scoperto tutto un sistema costruito da soci del viceministro Wawrzyk: elenchi di persone specifiche venivano inviate ai consolati e alle ambasciate polacche in Asia e Africa, e queste persone dovevano assolutamente ottenere i visti. Si trattava di un meccanismo sviluppato, soprattutto per l'India. Lì hanno inviato elenchi di persone che avrebbero dovuto far parte delle troupe cinematografiche di Bollywood. Ma si è scoperto che non avevano nulla a che fare con l'industria cinematografica e che il presunto produttore cinematografico era, in realtà, un commerciante di verdure e che l'attore principale non poteva mostrare nessuna parte del suo film in cui diceva di aver recitato. Semplicemente perché non era vero...
Il sistema riguardava soprattutto i visti-Schenghen multipli, perché consentono l'ingresso in Messico. E dal Messico è solo un passo verso gli Stati Uniti. E questo è l'aspetto più rilevante di questa rotta di contrabbando.
Abbiamo tutta la documentazione che prova ciò che è avvenuto, ma del resto nessuno nega che sia successo..."

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"Abbiamo tutte le prove"...Euronews

Il partito di governo? Tace

Mentre "Diritto a Giustizia", il partito del primo ministro Morawiecki, evita di rispondere alle domande sullo “scandalo dei visti”, le divergenze di opinioni tra i funzionari statali non riguardano se, ma quanti visti sono stati rilasciati.

In una dichiarazione dell'ufficio stampa della Procura Nazionale si legge:
"Le prime indicazioni di irregolarità nel rilascio dei visti sono arrivate all'Ufficio centrale anticorruzione nel luglio 2022. Le accuse includono: l'invocazione di influenza in un'istituzione statale e l'accettazione di benefici finanziari per l'intermediazione nella risoluzione di questioni in un'istituzione pubblica: si tratta di atti punibili con la reclusione fino a 8 anni".

Commissione europea e Germania, intanto, hanno chiesto charimenti alla Polonia. 

"Adesso tante cose si spiegano"

Le organizzazioni che aiutano migranti e rifugiati in Polonia – soprattutto quelle "redarguite" dal governo per aver aiutato i migranti al confine polacco-bielorusso – seguono lo scandalo con grande amarezza.

"Ci siamo sempre chiesti perché le richieste delle persone che aiutiamo, le richieste per lo status di rifugiato, non venivano mai accettate", racconta Kalina Czwarnog, referente della "Fondazione Ocalenie". 
"La notizia che ci è arrivata recentemente, su come si ottengono i visti polacchi, credo spieghi molto... Dimostra che in Polonia queste cose si fanno in questo modo, purtroppo".

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"In Polonia le cose vanno così..."Euronews

Ripercussioni elettorali?

La corrispondente da Varsavia, Magdalena Chodownik
"Lo 'scandalo dei visti' nel governo e nel partito al governo, la cui campagna elettorale si basa in buona parte sull'avvertimento di non accettare migranti dall'Asia e dall'Africa, potrebbe avere un impatto significativo sul risultato delle prossime elezioni".

Euronews
La corrispondente Magdalena Chodownik.Euronews

Referendum e armi

Oltre alle elezioni politiche, il 15 ottobre in Polonia si voterà anche per un discusso referendum sull'accoglienza dei migranti.

Intanto, il premier Morawiecki - forse per sviare l'attenzione dai problemi interni al suo partito - ha deciso di non inviare pIù armi all'Ucraina.
Un ottima mossa elettorale, discutibile dal punto di vista "morale". 
Chissà se gli elettori polacchi lo premieranno o meno.

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