Addio in silenzio, senza onori di stato e con meno di 50 persone, per Yevgeni Prigozhin, l'uomo che fino a due mesi fa veniva considerato un eroe nazionale. Senza di lui, il gruppo Wagner non rappresenterà più una minaccia per Putin
Come se fosse già dimenticato.
Yevgeni Prigozhin, 62 anni, fondatore e leader del gruppo Wagner, è stato sepolto in forma privata, martedì 29 agosto, nel cimitero Porokhovskoie, a San Pietroburgo.
Nel silenzio, di nascosto, senza onori di stato e, naturalmente, senza la presenza di Putin.
Il cimitero era chiuso al pubblico e sorvegliato da dozzine di membri della Guardia nazionale, nel timore di possibili disordini da parte dei sostenitori di Prigozhin.
Meno di cinquanta persone, soprattutto familiari e stretti collaboratori, hanno portato il loro ultimo saluto all'uomo che, fino a due mesi fa, era considerato un eroe nazionale.
Il canale Telegram russo Shot ha diffuso in serata un video e alcune fotografie della tomba di Yevgeny Prigozhin, sepolto accanto al padre.
La tomba, sovrastata da una croce di legno, è ricoperta di rose rosse. Su di essa sono appoggiate una grande fotografia di Prigozhin e il testo incorniciato di una poesia di Josif Brodsky intitolata "Natura Morta".
Prigozhin, morto il 23 agosto scorso in un incidente aereo con il suo jet privato, è caduto in disgrazia dopo la fallita rivolta, che - tra il 23 e il 25 giugno - ha fatto traballare il potere di Vladimir Putin, apparso per la prima volta in difficoltà in 23 anni di regime.
Quel giorno, il presidente definì Prigozhin “un traditore” e in tanti, adesso, sospettano il coinvolgimento del Cremlino nella sua morte.
L'aereo che è precipitato a Tver trasportava Prigozhin, il suo braccio destro Dmitri Utkin e il nucleo storico del gruppo Wagner.
Difficile pensare che, ora, i mercenari possano ancora rappresentare una minaccia per Putin.