La Romania si interroga sui rischi di un deposito di bombole del gas chiuso tre anni fa, ma ugualmente funzionante, illegamente. E il proprietario è il figlio del sindaco di Crevedia, dove è avvenuta la tragedia. Due vittime e 57 feriti: quattro ustionati gravissimi trasportati in Belgio e Italia
Il bilancio è di due vittime e 57 feriti, tra cui 27 pompieri.
Due esplosioni in una stazione di servizio di di GPL sono avvenute a Crevedia, vicino a Bucarest, nella tarda serata di sabato 26 agosto
I Vigili del Fuoco erano accorsi sul luogo per spegnere le fiamme dopo il primo incendio e prima che avvenisse la seconda deflagrazione.
Quattro feriti, in condizioni gravissime, sono stati trasportati in Belgio e Italia, poichè la Romania non è ancora dotata di un centro per grandi ustionati.
La stazione di servizio, che fungeva anche da deposito di gas, appartiene al figlio del sindaco del comune di Crevedia, IonDoldurea, membro del PSD, il partito alla guida del governo nazionale romeno.
Una stazione di servizio illegale
Le prime indagini hanno rivelato che il distributore di GPL, inaugurato nel 2011, era stato ufficialmente chiuso tre anni fa, nell'ottobre 2020 - dopo che gli organi di controllo avevano rilevato diverse irregolarità, applicando varie multe, prima di ritirare l'autorizzazione all'attività - ma continuava a funzionava illegalmente.
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