Russia, prorogata la detenzione del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich

Il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich in un tribunale di Mosca lo scorso 18 aprile
Il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich in un tribunale di Mosca lo scorso 18 aprile Diritti d'autore Alexander Zemlianichenko/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Michela Morsa
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Arrestato lo scorso 29 marzo con l'accusa di spionaggio, il reporter resterà in carcere in attesa del processo almeno fino al 30 novembre

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Un tribunale di Mosca ha prolungato di tre mesi la custodia cautelare del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, arrestato lo scorso 29 marzo con l'accusa di spionaggio per conto degli Stati Uniti. Un'accusa che Gershkovich, la celebre testata e il governo statunitense negano con forza. 

Il termine previsto per il suo rilascio in attesa del processo era il 30 agosto, dopo la precedente proroga di tre mesi del 23 maggio. Ora dovrà rimanere in carcere fino al 30 novembre. Lo scorso 22 giugno il giornalista aveva fatto ricorso contro l'estensione della sua custodia cautelare, senza successo.  

Finora il procedimento giudiziario si è svolto a porte chiuse, senza possibilità di accesso per la stampa internazionale e senza che venissero diffuse prove a sostegno delle accuse, che prevedono una pena fino a 20 anni di reclusione

Gershkovich, che ha 32 anni, lavorava a Mosca da sei anni come corrispondente. È considerato uno stimato e profondo conoscitore della Russia e sembra che, al momento dell'arresto in un ristorante di Ekaterinburg, nella Russia centro-occidentale, stesse lavorando a un articolo sulle operazioni del gruppo Wagner.  

Il suo è stato il primo arresto con l'accusa di spionaggio di un reporter statunitense in Russia dai tempi della Guerra Fredda. Una mossa che ha innervosito la Casa Bianca, mettendo a dura prova i già difficili rapporti tra Mosca e Washington. 

Il dipartimento di Stato statunitense ha ufficialmente designato Gershkovich come ingiustamente detenuto. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha più volte esortato la Russia a "lasciarlo andare" e il mese scorso ha dichiarato di essere "serio" riguardo a uno scambio di prigionieri per liberare il giornalista

"Sono serio riguardo a uno scambio di prigionieri. Sono seriamente intenzionato a fare il possibile per liberare gli americani che sono detenuti illegalmente in Russia o altrove. E questo processo è in corso", ha dichiarato Biden in una conferenza stampa a Helsinki a luglio.

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