I rappresentanti di circa 40 Paesi sono riuniti per trovare una formula comune sulla proposta di risoluzione del conflitto avanzata dal presidente Zelensky. Cina, India e Brasile presenti
I consiglieri per la sicurezza nazionale e alti funzionari di circa 40 Paesi sono riuniti a Gedda, in Arabia Saudita per costruire un fronte comune a sostegno della formula di pace di Kiev.
Sebbene le aspettative relative a questa iniziativa rimangano limitate, l'Arabia Saudita è particolarmente interessata alla presenza dei delegati di Brasile, India, Cina e Sudafrica, membri dei Paesi "Brics" (insieme alla Russia) che hanno mantenuto una posizione di equidistanza tra i due fronti della guerra.
L'iniziativa è vista da più parti come un tentativo per Riyad di ripulire la sua immagine a livello diplomatico dopo le atrocità della guerra in Yemen e l'uccisione del giornalista Jamal Kashoggi.
Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky la due giorni, che terminerà domenica 6 agosto, è "molto importante".
Questo anche se Riyad è stata criticata da Kiev per aver assecondato la Russia nella politica di tagli alla produzione di petrolio, favorendo l'aumento dei prezzi dei carburanti a livello mondiale e contribuendo alla situazione di difficoltà economica.
Criticata dai Paesi occidentali per il suo rifiuto di condannare la Russia, la Cina sarà rappresentata all'incontro di Gedda con il rappresentante speciale per gli Affari euroasiatici, Li Hui. Pechino ha espresso la sua determinazione a "continuare a svolgere un ruolo costruttivo nella ricerca di una soluzione politica alla crisi ucraina". Sono rappresentati anche i rappresentanti di India e Sudafrica.
Bersaglio colpito
Una petroliera russa che trasportava carburante per l'esercito russo è stata colpita da un drone ucraino nello Stretto di Kerch che connette la penisola di Crimea (annessa con la forza dalla Russia nel 2014) con il resto del territorio russo, interrompendo brevemente il traffico sull'omonimo ponte.
Circa 24 ore prima l'esercito di Kiev aveva messo a segno l'attacco a una nave da guerra russa al largo del porto di Novorossijsk.
Secondo i media russi, quella colpita oggi è una chimichiera che è stata fatta oggetto di sanzioni americane per aver fornito carburante alle forze russe accorse in aiuto del regime di Bashar al-Assad durante la guerra in Siria. La nave è stata danneggiata e due rimorchiatori sono arrivati sul posto.
Alcuni membri dell'equipaggio della petroliera sono rimasti feriti da schegge di vetro.
Secondo Kiev l'inclinazione della nave è dovuta al fatto che la sala macchine è stata completamente inondata dopo l'esplosione.