Da Pompei a Jerash, l'abbraccio musicale di Riccardo Muti

La musica di Riccardo Muti come punto di contatto tra culture
La musica di Riccardo Muti come punto di contatto tra culture Diritti d'autore Gregorio Borgia/Copyright 2022 The AP. All rights reserved.
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Di Luca Palamara
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La musica di Riccardo Muti come linguaggio universale e come strumento di contaminazione tra culture

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La musica è un linguaggio universale che arriva al cuore di tutte le persone, a prescindere dalla loro lingua e cultura. Sin dal 1997 a Sarajevo, il progetto delle Vie dell’Amicizia del Ravenna Festival ha portato avanti un messaggio di pace e incontro tra culture attraverso l’opera del maestro Riccardo Muti.

"Abbracciarsi è aprire le braccia e poi stringere"

Quest’anno i due famosi siti archeologici di Pompei e Jerash, in Giordania, fanno da sfondo al racconto del destino di migliaia di siriani costretti a vivere nei campi profughi. Per Muti, la musica è la più alta forma di politica e porta le persone ad abbracciarsi con sincerità.

“Aprire le braccia - spiega il direttore d'orchestra - è fatto di due movimenti: il primo, aprire per accogliere, il secondo movimento è di stringere, non accogliere e poi aprire le braccia, lasciando cadere e dicendo di arrangiarsi”. 

La musica classica e quella tradizionale siriana

“La musica è un linguaggio universale - osserva Nouran Husni Moh’d Mehom, violinista -. Così, anche se non parliamo altre lingue, come l’Italiano per esempio, abbiamo la musica in comune. La presenza di musicisti Italiani e giordani che suonano insieme ci permette di imparare gli uni dagli altri.” 

Così, la musica classica incontra quella tradizionale siriana ed il suo canto di dolore, attraverso le parole e le voci dei suoi artisti.Nel 2020, Euronews ha seguito le Vie dell’Amicizia ed il maestro Riccardo Muti nel suo bellissimo concerto al sito archeologico di Paestum, non lontano da Pompei, in onore del popolo siriano costretto alla diaspora in Giordania a causa della guerra.

Oggi, 3 anni dopo, a distanza di pochi giorni dal concerto di Ravenna e Jerash, la Pompei d’Oriente, la musica delle Vie dell’amicizia risuona ancora potente nel Grande Teatro dell’antica Pompei.”

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