Biden in Europa prova a schivare la controversia sulle bombe a grappolo

Biden scende dall'aereo presidenziale
Biden scende dall'aereo presidenziale Diritti d'autore Joe Giddens/PA Wire
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Di Euronews
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Il presidente Usa è arrivato domenica sera a Londra, dove incontra il premier Sunak e Re Carlo

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Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden è arrivato nel Regno Unito nella tarda serata di domenica, in vista dall'attesissimo vertice Nato in Lituania e di una visita in Finlandia. In programma: un incontro con il Primo Ministro britannico Rishi Sunak e Re Carlo, per la prima volta dalla sua incoronazione.

La visita arriva poco dopo l'annuncio del presidente americano sull'invio in Ucraina delle controverse bombe a grappolo. Diversi membri dell'Alleanza Atlantica si oppongono all'uso di queste munizioni e Sunak ha già chiarito la posizione di Londra: "Il Regno Unito è firmatario di una convenzione che vieta la produzione o l'uso di munizioni a grappolo e ne scoraggia l'uso", ha detto il premier. "Continueremo a fare la nostra parte per sostenere l'Ucraina contro l'invasione illegale e non provocata della Russia, lo abbiamo fatto fornendo carri armati pesanti e più recentemente armi a lungo raggio e speriamo che tutti i Paesi possano continuare a sostenere l'Ucraina".

Durante il suo soggiorno nel Regno Unito, Biden dovrebbe anche sollevare le sue preoccupazioni sulle sfide post Brexit al processo di pace in Irlanda del Nord. Ma quando si sposterà in Lituania è probabile che gli venga contestata la questione delle munizioni a grappolo destinate a Kiev, che causano vittime civili indiscriminate. 

Il nodo dell'Ucraina nella Nato

All'ordine del giorno della Nato c'è anche la richiesta di adesione dell'Ucraina. In merito, il presidente americano ha già voluto mettere le mani avanti: "Non credo ci sia unanimità nella Nato se si debba o non si debba portare l'Ucraina all'interno della famiglia in questo momento, mentre è in corso una guerra. Per esempio, se si facesse una cosa del genere, saremmo determinati ad impegnarci per ogni centimetro del territorio Nato. E' un impegno che abbiamo assunto tutti, senza condizioni. Se la guerra prosegue, allora siamo tutti in guerra. Saremmo tutti in guerra con la Russia".

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