In Catalogna le donne possono stare in topless nelle piscine pubbliche

Una piscina pubblica in Catalogna
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Il governo catalano ha ricordato alle amministrazioni locali che impedire alle donne di stare in topless nelle piscine pubbliche costituisce una discriminazione. Il principio è stato sancito da una legge sull'uguaglianza approvata nel 2020

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In Catalogna le donne possono stare in topless nelle piscine pubbliche già da tre anni, o almeno in teoria. Questo diritto è stato sancito da una legge sull'uguaglianza approvata nella comunità autonoma nel 2020. Dall'entrata in vigore, però, numerosi centri balneari municipali hanno continuato a impedire alle clienti di nuotare o prendere il sole senza indossare la parte superiore del bikini. 

In una lettera inviata a marzo alle amministrazioni locali in seguito a numerose lamentele ricevute, in particolare da gruppi femministi, il Dipartimento per l'uguaglianza e il femminismo del governo catalano ha spiegato che impedire alle donne di mettersi in topless "è discriminatoriodi una parte della popolazione" e viola "la libera scelta di ogni persona nei confronti del proprio corpo".

Impedire alle donne di mettersi in topless è discriminatorio di una parte della popolazione

Il documento afferma anche che le autorità locali devono evitare qualsiasi tipo di discriminazione, "di sesso, genere o credo religioso". Sarà quindi permesso l'allattamento e anche l'accesso in piscina con un costume integrale, per esempio come il burkini a volte scelto dalle donne di fede islamica.

Multe salate

Un portavoce del dipartimento catalano per l'uguaglianza ha dichiarato ai media spagnoli che la lettera era semplicemente "un promemoria", ma che era obbligatorio per i comuni rispettarla. Il governo regionale, guidato dalla sinistra repubblicana catalana filo-indipendentista (ERC), può in teoria multare fino a 500.000 euro quei municipi che violano la norma.

Molte delle denunce presentate contro i municipi in cui non è stato permesso il topless sono state presentate dalle attiviste del un gruppo femminista chiamato Mugrons Lliures (Capezzoli liberi).

"È una questione di parità di genere: Gli uomini potevano mettersi in topless e le donne no", ha dichiarato Mariona Trabal, portavoce del gruppo. "Non sappiamo perché ci abbiano messo così tanto, ma siamo molto contente".

La questione del topless è stata un tema che ha fatto discutere anche fuori dalle piscine spagnole.

Sabato scorso, gli organizzatori di un evento collegato al gay pride nella città meridionale di Murcia hanno cercato di coprire il petto della cantante Rocío Saiz con una bandiera arcobaleno, dopo che la musicista era salita sul palco in topless.

Nel tweet: "La polizia obbliga la cantante Rocio Saiz ha coprirsi il seno durante un concerto al pride di Murcia".

La polizia ha interrotto il concerto e Saiz ha dichiarato di essere stata interrogata dagli agenti.

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