Le iniziative di beneficenza che in Qatar si svolgono per il Ramadan

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La preparazione di cibi per permettere a tutti l'accesso all'Iftar, il pasto che rompe il digiuno ogni giorno, una sfilata per garantire il diritto all'istruzione: come il Paese agisce per una buona causa

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Il Ramadan iniziato il 23 marzo 2023 è il mese del digiuno per quasi due miliardi di persone del mondo. Diverse iniziative organizzate in questo periodo mettono al centro anche le difficoltà attraversate dalle vittime della malnutrizione e dai disastri naturali, come successo alle popolazioni colpite dallo sciame sismico che tra febbraio e marzo ha scosso la regione a confine tra Turchia e Siria. 

In Qatar diverse organizzazioni locali stanno dando il loro contributo per sostenere una serie di cause sociali. La più grande organizzazione del Paese, l'organizzazione non governativa Qatar Charity, riceve ogni giorno gli ingredienti dalla popolazione locale, per preparare i pasti da distribuire ai più bisognosi dopo il tramonto. Il messaggio è che tutti devono poter ricevere un pasto al termine del digiuno, anche chi non può permetterselo.

"Tutte le persone sono uguali: cuciniamo col cuore e mostriamo la nostra generosità, la nostra personalità e la nostra umanità dando da mangiare alla gente", spiega Abdullah Al Marzouki, che per il quinto anno sta partecipando a "La cucina della beneficenza". Organizzata ogni anno da Qatar Charity, l'iniziativa permettere a tutti di accedere all'Iftar, il pasto che viene servito nella sua ricca varietà al termine del digiuno ogni giorno durante il Ramadan. Il menu di Abdullah prevede alcuni dei piatti tipici della cucina araba e asiatica.

Euronews screenshot
Lo chef Abdullah Al Marzouki alla sua quinta partecipazione a "la cucina della beneficenza" organizzata da Qatar CharityEuronews screenshot

Iniziative come queste promuovono il volontariato e incoraggiano le persone a donare, soprattutto durante il mese sacro.

Una sfilata per il diritto all'istruzione

Pochi giorni prima della finale della Coppa del Mondo, lo stadio 974 (così denominato per i numero di container navali riciclati necessari per costruirlo), è stato il teatro di una della**Qatar Fashion United**, una delle più grandi sfilate del mondo. Moda, musica, cultura e sport hanno dato spazio durante per la presentazionedi 150 stilisti provenienti da sei continenti e più di 50 Paesi. Tra questi, 21 stilisti che lavorano in Qatar hanno presentato il loro lavoro. Per molti di loro era la prima volta su un palcoscenico mondiale come questo.

Waad Mohammad è tra gli stilisti che sul palco hanno avuto una grande occasione. Nel 2010 ha fondato WAAD Designs che le ha permesso di guadagnarsi un'opportunità che non aveva mai ricevuto dopo la laurea. Ora disegna nuovi modelli personalizzati di abaya fornendo una rivisitazione in chiave moderna di uno degli abiti tradizionali femminili più diffusi nel Golfo Persico. "Mi ispiro a tutto ciò che mi circonda e faccio del mio meglio per rendere questo tipo di abbigliamento più modesto. 

Stephane Feuger
Gli abaya personalizzati dalla stilista Waad Mohammad e presentati alla Qatar Fashion UnitedStephane Feuger

La Qatar Fashion United ha raccolto fondi a favore di Education Above All, l'organizzazione no-profit con sede in Qatar che sostiene milioni di bambini in 59 Paesi per sostenerli nell'accesso all'istruzione. I proventi della sfilata sono stati destinati a Paesi come Tanzania, Somalia, Cambogia, Myanmar, ma anche Afghanistan e Palestina. 

Le risorse adeguate con la giusta preparazione

La beneficenza non ha solo bisogno di risorse economiche, ma anche delle giuste competenze e di un'adeguata organizzazione per la gestione dei contesti in crisi. Fatima Abdeen, specialista della risposta ai disastri della Mezzaluna Rossa del Qatar, racconta come la preparazione delle popolazioni locali sia fondamentale. Quando nasce un'emergenza, la comunità locale "è la prima a intervenire" e riceve la responsabilità di "portare avanti il progetto e a occuparsi dello sviluppo sostenibile del proprio Paese" quando le organizzazioni umanitarie lasciano una regione in difficoltà.

L'associazione conta 27 mila volontari in Qatar ed è stata in prima linea dopo gli effetti devastanti dello sciame sismico che ha colpito Turchia e Siria. Grazie al suocentro di formazione le persone e i volontari hanno raccolto informazioni sull’emergenza, sulle dinamiche e sul numero delle persone colpite. La risposta efficace  è stato un successo ugualmente all'altezza dei 2 milioni di dollari in aiuti raccolti per la popolazione colpita.

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