Migranti, oltre 260 persone salvate da navi delle Ong nel Mediterraneo

Migranti salvati nelle acque del Mediterraneo
Migranti salvati nelle acque del Mediterraneo Diritti d'autore AP/AP
Diritti d'autore AP/AP
Di Debora Gandini
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

intanto proseguono le ricerche dei 4 dispersi della barca affondata al largo di Lampedusa. Tra questi anche due bimbi

PUBBLICITÀ

Dopo alcune settimane di pausa, tornano in attività le navi ong. Geo Barents e Humanity 1 sono tornate in mare, salvando complessivamente 267 persone che si trovavano su imbarcazioni in difficoltà al largo della Libia, nelle acque del Mar Mediterraneo.

Oltre 50 erano minorenni non accompagnati, secondo quanto riferito da Medici senza frontiere. Decine le donne. I sopravvissuti erano in condizioni di estrema vulnerabilità.

All'operazione della seconda nave ha partecipato anche il veliero Louise Michel che ha assistito i naufraghi prima dell'arrivo della più attrezzata Humanity 1. Nel corso dell'intervento è giunta anche una motovedetta libica che ha minacciato verbalmente le navi umanitarie, secondo quanto fa sapere Sos Humanity.L'Osservatorio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha fatto sapere che quest'anno più di milleottocento persone sono morte o sono scomparse durante la traversata del Mar Mediterraneo.

Intanto proseguono le ricerche dei quattro dispersi a bordo della barca di sei metri, affondata domenica sera nelle acque antistanti a Lampedusa. Trentadue migranti, fra cui 3 donne, sono stati salvati dalla motovedetta Cp327 della Guardia Costiera.

Si cercano senza sosta i corpi di due bambini di 6 mesi e 6 anni i cui genitori sono sbarcati. Gli altri due di cui non si hanno più notizie sono due uomini. Diversi migranti sono stati portati, subito dopo l'approdo a molo Favarolo, al Poliambulatorio.

Il sindaco Mannino: "Troppo immobilismo davanti ai morti"

"Intervenga l'Europa. C'è troppo silenzio e troppo immobilismo attorno a questi morti". Lo ha detto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, in merito all'ennesimo naufragio registrato ieri sera nelle acque antistanti alla più grande delle isole Pelagie. Quattro i migranti dispersi, fra cui due fratellini di 6 mesi e 6 anni. Mannino, eletto sindaco a fine dello scorso giugno, dice: "In poco più di 5 mesi ho accolto e dato bare a 18 persone, fra cui tantissimi bambini. Ma ci sono stati anche i dispersi tantissimi di cui non è stato trovato nemmeno il cadavere. Intervenga l'Europa. Serve cambiare immediatamente il regolamento di Dublino e serve, concretamente, una collaborazione tra gli Stati membri".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

La salvezza a Bari per i 261 migranti della Humanity 1

Porti sicuri per le 3 navi dei migranti

Italia: arrivate 97 persone grazie ai corridoi umanitari