Per il momento si contano 29 vittime, ma la guardia costiera greca prosegue le ricerche di corpi ed eventuali dispersi.
Continua a salire il bilancio dei due naufragi avvenuti al largo delle isole greche di Lesbo e Kythira nella notte tra mercoledì e giovedì. Per il momento si contano 29 vittime, ma la guardia costiera greca prosegue le ricerche di corpi ed eventuali dispersi.
"Non abbiamo potuto fare nulla per loro. Li abbiamo visti morire", ha raccontato un sopravvissuto del naufragio.
La denuncia di Atene
Durissima la reazione di Atene, che denuncia ancora una volta l'assenza di politiche europee in materia di politica migratoria e per regolare i salvataggi in mare. "Oggi abbiamo perso molte vite in mare", ha scritto il ministro greco dell'Immigrazione Notis Mitarachis su Twitter. "Le persone annegano dopo essere salite su imbarcazioni inadatte alla traversata. L'Unione europea deve agire", ha proseguito il ministro, dopo avere invitato la Turchia ad "agire immediatamente per impedire tutte le partenze irregolari a causa delle condizioni metereologiche avverse".
Anche il premier Kyriakos Mitsotakis, a Praga per il vertice della Comunità politica europea, ha chiesto un maggior contributo dell'Unione. "È giunto il momento di lavorare insieme in modo molto più efficace per evitare il ripetersi di tali incidenti e per sconfiggere definitivamente i contrabbandieri che sfruttano persone innocenti, persone disperate, che cercano di raggiungere il continente europeo con imbarcazioni che chiaramente non sono idonee alla navigazione", ha affermato Mitsotakis.
Emergenza naufragi
La guardia costiera greca ha già salvato 1.500 migranti dall'inizio del 2022, un numero in forte aumento rispetto all'anno precedente.
Un'emergenza che riguarda però tutto il Mediterraneo. Sono già 1.400 le persone morte o disperse in mare dall'inizio dell'anno, e i Paesi del sud dell'Europa stimano che saranno almeno 160.000 i richiedenti asilo che approderanno sulle loro coste nel 2022.
Proprio per chiedere ancora una volta all'Unione europea una "solidarietà obbligatoria" in materia di politica migratoria, i ministri dell'interno di Cipro, Grecia, Malta e Spagna, riuniti nella quarta edizione del summit Med5.