Dalla gioventù nei Liberal Democratici alla carriera nel partito Conservatore: il percorso di Liz Truss, che potrebbe essere la prossima inquilina di Downing Street
Liz Truss è favorita nella sfida interna al partito Conservatore per la successione al premier britannico Boris Johnson.
Su di lei, la ministra degli Esteri Liz Truss, i detrattori sostengono che sia nota per cambiare idea e per un certo opportunismo: dice quello che gli altri vogliono sentire, è il mantra dei critici.
La nota di biasimo poggia verosimilmente sulla metamorfosi della candidata che, in gioventù, quando studiava filosofia, politica ed economia all'Università di Oxford, è stata presidente dei Liberal Democratici dell'ateneo e ha sostenuto la legalizzazione della cannabis e l'abolizione della famiglia reale, sulla scia del credo politico dei genitori.
Dopo la laurea Truss si è iscritta al partito Conservatore e, nel 2006, è stata eletta consigliere comunale a Greenwich, prima di diventare deputato per il South West Norfolk nel 2010.
Poi, in sequenza, con David Cameron, Theresa May e Boris Johnson, ha ricoperto praticamente tutte le caselle dell'esecutivo: dall'Istruzione all'Ambiente, dalla Giustizia al Commercio internazionale sino alle Pari opportunità e agli Affari esteri.
Truss è stata una convinta sostenitrice della Brexit: gli oppositori insinuano però che abbia rischiato di scatenare una guerra commerciale con l'Unione europea a causa dell'impasse del protocollo sull'Irlanda del Nord, quando ha voluto eliminare ampie parti dell'accordo.
Sul fronte opposto, i sostenitori affermano che il suo pensiero creativo ha portato a successi insperati, come il rilascio di Nazanin Zaghari-Ratcliffe, detenuta in Iran dal 2016 per una disputa tra Londra e Teheran.
In qualità di ministro del Commercio internazionale, Truss ha firmato 63 accordi di rinnovo con vari Paesi del mondo, tra cui Giappone, Australia e Nuova Zelanda.
È uno dei membri più longevi del governo conservatore.